NAPOLITANO: “CHI EVADE LE TASSE NON E’ DEGNO DI ESSERE ITALIANO”

“Chi evade le tasse non è degno di essere italiano”. Da tale affermazione parte la lettera che Carmelo Scarso, Presidente del Consiglio Comunale di Modica, ha inviato al Presidente della Repubblica, On.le Giorgio Napolitano.

Tale affermazione se spressa dal Presidente della Repubblica assume, come sottolinea Scarso, “un significato molto importante e particolare”.

I tempi che stiamo vivendo inducono al massimo rigore e impegno e Scarso scirve “do atto della Sua impeccabile condotta istituzionale. I Suoi continui appelli al senso di responsabilità di tutti sono molto pertinenti e stimolanti, ma mi permetta, come cittadino e come Presidente di un civico consesso, di richiamare la Sua attenzione sull’eccesso di valutazione e di giudizio che si riconnettono alla Sua dichiarazione”.

Prosegue Scarso scrivendo: “Lungi da me il volere giustificare minimamente gli evasori fiscali, ma i veri evasori fiscali, quelli che intenzionalmente non pagano e non quelli che “non possono pagare”.  

Poste, quindi, sotto l’attenzione di tutti le enormi sacche di contribuenti, i più in termini di numero e non di quantità di tributi evasi, che evadono ed eludono perché sono ormai “dissanguati”; imprese contribuenti che evadono o eludono per pagare i dipendenti o i fornitori; famiglie contribuenti di agricoltori, coltivatori diretti, artigiani, commercianti, operai, pensionati e financo professionisti che hanno problemi di sopravvivenza.

“Per me-scrive Scarso- questi contribuenti sono e restano “Italiani”. Non si può pretendere da loro di andare a rubare o rapinare per pagare gli oramai esosi tributi e non farsi vendere la casa o il podere o la fabbrica, mentre agguerrite finanziarie e gruppi di bassi e immorali speculatori sono pronti a ghermire, a prezzo vile alle pubbliche aste indette dalle estorsive e usuraie esattorie, il frutto di fatiche e di sacrifici e di sudori del loro passato e di quello delle loro famiglie. Per me questi contribuenti sono e restano “Italiani”.

A chiosa della sua missiva Scarso si rivolge a Napolitano invitandolo a precisare il proprio pensiero per dimostrare che “la massima Istituzione Nazionale comprende le enormi difficoltà di milioni di famiglie di onesti lavoratori e imprenditori e professionisti, i quali si aspettano un incoraggiamento, una prospettiva, un obiettivo per guardare con speranza al futuro”.

 

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