MOVIMENTI E PARTITI

04 Nov 2012 12:30

 “La rabbia di Grillo è quella della piccola borghesia che ha fatto l’Italia” così scrive Peppino Caldarola .

 Siamo convinti che l’adesione alle liste di Grillo che, con la sua forza corporale, vedi l’attraversamento a nuoto dello Stretto, con il suo consenso nelle piazze, grazie  anche alla sua bravura professionale, oltre che alle sferzanti critiche alla situazione attuale con nomi e cognomi, siano proprio dovute al coinvolgimento della piccola borghesia, di alcuni intellettuali scoraggiati e delusi  dalla politica attuale, e di coloro che vedono nel coraggio di dire ciò che pensano, ma non esprimono concretamente in parole, di quella massa, che purtroppo, a volte, accondiscende per pigrizia, e amore del tranquillo buon vivere.

Analizzare la situazione significa affrontarla , in quanto questo movimento, parliamo del M5S, ha presa sulle critiche alla politica: è tempo che I partiti leggano la realtà , che viene criticata da più parti, e vi pongano rimedio seriamente. Manca anche una cultura della politica.

Tanti I movimenti che stanno nascendo sulla scia del malcontento, all’interno dei partiti, e fuori: i partiti si sgretolano? Oppure sarebbe bene che ascoltassero la base in subbuglio? Non è questione solo di primarie, ma di concezione dei partiti, che rispondono poco alle esigenze, e ai bisogni della base, alla democrazia interna, alla rigenerazione, che , secondo noi, avverrà attraverso le donne e I giovani, sempre in un rapporto generazionale e, dove l’esperienza gioca un ruolo principale, da protagonista. Se avvenisse il contrario, saremmo nel caos, nella confusione. Il nuovo deve sempre rapportarsi al vecchio, portatore di memoria, e di esperienza, altrimenti ci troveremmo di fronte alle “dittature generazionali”, come purtroppo è avvenuto in alcuni Stati

.Quanti movimenti stanno nascendo, a cui, ogni giorno, ci si chiede l’adesione? Il dato deve far pensare che  i bisogni, le richieste, le critiche devono indurre a delle riflessioni, inerenti la rigenerazione dei partiti, non nel senso di rottamazione, ma di trasformazione.