“More Pirandello”, un gioco di società

Appuntamento, alle 18,30, nella sede del Circolo “Vitaliano Brancati” con una chicca culturale studiata da Saro Distefano e Carlo Blangiforti e presentata come…un gioco, un gioco di società. Partendo dalla “Nuova ed esatta carta corografica della Sicilia” di Giovan Battista Ghigi (1779).

Le anticipazioni vengono dagli stessi organizzatori dell’evento. Evento che cammina sul doppio binario della conoscenza e della curiosità.

“Per giocare occorrono un computer e un proiettore, uno schermo ed almeno tre amici, meglio quattro – spiegano – il proiettore manderà sul telo l’immagine della “Carta Chigi”, una antica carata corografica della Sicilia (datata 1779) che rappresenta l’isola, artisticamente bellissima, storicamente valida e adattissima al gioco intitolato al grande scrittore agrigentino. Si narra che Luigi Pirandello fosse costretto recluso in casa dalla gelosia folle della moglie Maria Antonietta Portulano, conterranea e cinque anni più giovane.

Leggenda vuole che quale passatempo, Pirandello avesse inventato “il gioco del mappamondo”.

“Come in tutte le case borghesi dell’epoca, anche in quella del genio del Caos c’era un grande mappamondo. Pirandello lo faceva girare e poi, dandogli le spalle, lo fermava con un dito. Visto dove s’era fermato il dito, Pirandello creava una storia legata a quel luogo sempre che non fosse, come avveniva sovente, il pieno oceano. Saro Distefano e Carlo Blangiforti hanno solo sostituito il mappamondo con una schermata del computer, e il dito con il mouse. Anziché far girare il mappamondo, loro fanno girare a caso il mouse, e laddove si ferma si inventa una storia, o si narra una storia vera ambientata in quel luogo, o si descrive il monumento, o si spiegano i prodotti della terra, del mare, del sottosuolo abbinati a quella località casualmente finita sotto il mouse. Null’altro. Il divertimento è assicurato!”.

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