MODICA, VIA TRANI: E ORA BASTA, RISTABILIAMO LA VERITÀ

Tacere, quando si ha ragione, a volte non serve.

È questo il motivo che ha indotto la ditta titolare della concessione edilizia di via Trani, a Modica, che tanto scalpore mediatico ha suscitato nelle scorse settimane, a raccontare i fatti. Carte alla mano.

La ditta proprietaria è titolare di un lotto di terreno, nel tratto di via Trani compreso tra la via San Giuliano e la via Nazionale, di cui circa mq 620 ricadenti in zona edificabile omogenea B del Prg.

In tale suolo edificabile i proprietari hanno già richiesto e ottenuto in passato una regolare concessione edilizia, rilasciata dal Comune di Modica previa l’acquisizione delle autorizzazioni di legge dei vari enti preposti, per la realizzazione di un edificio pluripiano adibito a civile abitazione e locali commerciali.

La concessione edilizia non fu mai attivata, per motivi meramente economici riguardanti la ditta costruttrice.

L’11 giugno 2009 una nuova ditta costruttrice interessata all’area fece regolare istanza al Comune di Modica  per ottenere una nuova concessione edilizia per la realizzazione di un edificio pluripiano da adibire a civile abitazione.

Il progetto venne corredato di tutti i pareri di legge dei vari enti.

L’Ufficio Tecnico Comunale, avendo esaminato il progetto in tutti i suoi aspetti, confermando la decisione già in precedenza assunta, rilascia la concessione edilizia il 6 febbraio scorso, dopo aver vagliato a lungo e in profondità le carte.

L’Iter della concessione dimostra il grado di approfondimento con cui l’Ufficio ha condotto l’istruttoria (cosa peraltro mai ostacolata dalla ditta quando rientrante nei termini di legge) per una Concessione Edilizia lineare, trasparente e assolutamente rispettosa della legge.

Ebbene, cosa ha potuto mandare in “tilt” tale rispettoso iter amministrativo, per ben due volte concluso regolarmente e positivamente con il rilascio della concessione edilizia? Questo è quello che vogliamo si sappia…

Sia durante l’iter istruttorio della pratica edilizia che dopo, l’Ufficio Tecnico ha emanato, tra gli altri, una serie di provvedimenti illegittimi, altri irrituali, altri ancora inutili in quanto non dovuti. Solo a titolo di esempio:

la sospensione del rilascio della Concessione Edilizia, illegittima e revocata subito dopo; la convocazione di una conferenza di servizi, illegittima e prontamente revocata anche questa a seguito della contestazione della ditta; una riunione, irrituale, presso il gabinetto del Sindaco; e ancora, la richiesta di verifica della portata della condotta di smaltimento delle acque bianche, non dovuta; la sospensione dei lavori a causa di un paventato pericolo alla pubblica incolumità dovuto a dei lavori di sbancamento, illegittima in quanto mancante dei presupposti. Infine, massimo del paradosso, l’ordine di acquisire un nuovo parere della Sovrintendenza volto ad approvare le prescrizioni già emanate nel parere precedente dallo stesso Ente e riportate nella concessione edilizia già da tempo rilasciata.

Dunque, una lunga “via crucis”, imposta a chi svolge correttamente il proprio lavoro, creando occupazione ed economia sulla scorta di una legittima concessione, solo ed esclusivamente per dare sfogo alle istanze ripetute e petulanti non di soggetti interessati a tutelare pubblici interessi, ma, guarda caso, di soggetti residenti nelle aree limitrofe, i quali si sono sentiti disturbati dalla edificazione di un edificio che dovrebbe sorgere accanto a quello di loro proprietà, vantando un improvviso interesse alla tutela ambientale dei luoghi nei quali, loro stessi, hanno costruito per primi noncuranti della invocata tutela ambientale e nei quali vivono indisturbati (questo è il vero problema, il disturbo della loro quiete…) da anni!

Ed allora, desideriamo porre alcuni quesiti all’opinione pubblica:

Perchè queste persone, così sensibili a nobili temi di carattere ambientale, prima di pensare agli edifici da erigersi, non hanno coerentemente provveduto ad evacuare e a demolire o a mettere in sicurezza il proprio stabile? Non sarà che per loro il problema non esiste ed esiste in maniera pretestuosa solo per gli altri, oppure il problema è di altra natura e riguarda interessi privati e non pubblici?

Perché tanta solerzia da parte dell’Ufficio tecnico nell’accoglimento delle istanze, peraltro infondate, e delle continue sollecitazioni provenienti dai confinanti, i quali, loro sì, sono titolari di fabbricati o manufatti che, se è vero quello che dicono, sono chiaramente abusivi e illegittimi e mettono a rischio, da anni, la sicurezza dei privati e dell’ambiente.

E ancora: è normale che si attendano tempi biblici (tre anni) per una legittima concessione edilizia e che, quando questa è stata finalmente rilasciata, venga sospesa immediatamente e senza fondati motivi, grazie anche all’intervento di solleciti consiglieri comunali, premurosi nell’accompagnare i cittadini in Comune a protestare ma incuranti del sacrificio illegittimo imposto ai proprietari, alla ditta esecutrice ed ai lavoratori?

È normale, legittimo e moralmente accettabile che un regolare iter amministrativo venga stravolto e calpestato, intorbidendo strumentalmente le carte per cedere a pretestuose sollecitazioni di privati cittadini, portatori esclusivamente dei propri interessi particolari e, cosa ancor più grave, creando nell’opinione pubblica, senza alcuno scrupolo, un ingiustificato allarmismo su argomenti, quali la sicurezza e il rispetto dell’ambiente, che meriterebbero ben altra serietà di comportamento?

Questi sono i fatti, questa è la verità e quanto accade in questa Italia, in questa Sicilia e in questa Modica nell’anno di grazia 2012.

 

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