MODICA, RESOCONTO DELL’ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE

Revocata la procedura dell’esame di decadenza dei consiglieri comunali Antonino Gerratana e Giorgio Aprile. Il consiglio comunale, a maggioranza, ha accettato le giustificazioni, presentate dai due consiglieri, a motivo delle assenze. La seduta del consiglio è stata rinviata a lunedì 4 giugno alle ore 20.00.

Presenti 22 consiglieri il consiglio affronta il tema delle giustificazioni dei consiglieri Nino Gerratana  e Giorgio Aprile in ordine alla risposta alla lettera con cui si chiedevano le ragioni delle loro assenze dal consiglio. Il consigliere Giorgio Aprile rinuncia al diritto di avvalersi della mancata notifica dell’atto di proposta decadenza dal consiglio.

Il segretario generale, dr.ssa Francesca Sinatra, della seduta rende note le procedure del caso compresa la seduta segreta ove dovessero scorgersi motivazioni che attengono alla persona dei consiglieri.

Il consigliere Nino Gerratana, che ha già presentato le giustificazioni alla presidenza e rese note ai consiglieri e si rimette nella mani del consiglio in ordine alle valutazioni che desidera si discutano in modo pubblico. 

Il Presidente del Consiglio comunale, Carmelo Scarso, per motivi di opportunità non partecipa al dibattito.

Il capogruppo del Sel Vito D’Antona rileva la delibera de quo doveva essere separata trattandosi di due casi e che mentre conosce la lunga memoria presentata dal consigliere Nino Gerratana ma non conosce sinora le controdeduzioni del consigliere Giorgio Aprile, quindi bisogna conoscerle.

Il capogruppo di Territorio, Paolo Nigro, ritiene che il gruppo non intende sottrarsi al dibattito. Dopo aver illustrato il ruolo del consigliere comunale e questo si può svolgere anche fuori dal consiglio e non partecipando per protesta a delle sedute. E’ì ovvio che ognuno risponde alla città rimettendosi al suo giudizio e alla sua coscienza. Apprezza con equilibrio le valutazioni che sono state fatte. Ritiene necessario il coraggio delle proprie azioni come senso di responsabilità. Nella diversità questo consiglio non è riuscito a fare squadra. Valuta necessario che la presidenza del consiglio facesse uno screening dell’argomento di cui si sta parlando compresa l’attività di tutti i consiglieri sin dall’inizio della legislatura; pone un problema di criterio di valutazione per tutti e quindi capire se ci sono altri casi come quelli di cui si discute stasera. La regola vale anche per gli assessori quand’anche il consiglio non ha alcuna competenza. Sarebbe stata necessaria, come richiesta, la presenza delle televisione per raccontare quanto accade stasera.

Il consigliere del Pdl, Michele D’Urso, esprime un giudizio favorevole sulle giustificazione addotte dal consigliere Nino Gerratana. Il consiglio non potrà esprimere un giudizio sulla moralità del consigliere: bisogna solo valutare le giustificazioni del consigliere Gerratana che ha sempre onorato il suo mandato, eletto con una messe di voti e quindi il popolo ha deciso di eleggerlo. Si è assentato non per negligenza, è un consigliere stimato di lungo corso e ha spiegato il perché non è stata possibile la sua presenza per motivi di carattere professionale, personale e anche di carattere politico con tanto di produzione di giustificazione. Nessuno può andare contro la volontà degli elettori. Nessuno penserà ad una decisione giustizialista. Si prenda atto della procedura e si valutino positivamente le ragioni addotte per le assenze.

Il consigliere del PD, Carmelo Falco, rileva che l’assenza è molto meno grave di chi consigliere partecipa ai lavori prendendo la presenza e poi vanno via. Le ragioni politiche possono connettersi a scelte proprie, non può essere il consiglio a giudicare il loro atteggiamento quando questa è una facoltà del corpo elettorale e soprattutto della loro coscienza. Considera giusto il richiamo del Presidente del consiglio comunale sulle presenze dei consiglieri in consiglio. Propone poi di devolvere il gettone di presenza alle popolazione dell’Emilia Romagna colpita dal terremoto.

Il capogruppo di “Nuova Prospettiva” valuta che queste occasioni sono utili per capire il ruolo e la funzione del consigliere comunale. Vero è quello che dicono D’Urso e Falco quando ritengono che l’operato del consigliere va giudicato dall’elettore; elettore che pretende però la presenze in consiglio come recita peraltro il regolamento. Se le tre assenze dal civico consesso fossero isolate non farebbe scalpore, ma nelle fattispecie di parla di 75 sedute e quindi c’è un impedimento; né può valere la regola dell’assenza per contestazione politica. La legge indica che il consiglio che deve valutare e non l’elettorale sulle assenze del consigliere. Quindi nessuna confusione. Gli elettori giudicheranno sulla qualità del lavoro del consigliere fuori e dentro il consiglio. Il civico consesso, dunque, è chiamato a decidere.

Il consigliere, Giorgio Stracquadanio, testimonia che dal 1993 ad oggi non gli è mai capitato di affrontare una discussione di questo tipo; al di là delle contrapposizioni politiche ci sono i rapporti umani che contano: questa è la storia di questo consiglio comunale. Altre sono le cose di cui discutere, basta vedere cosa accade al Parlamento quando bastano poche presenze per avere diritto alla indennità e alla pensione. Chiede poi il voto palese sulle valutazioni delle giustificazioni del consigliere Gerratana. Fra dieci mesi a Modica si tornerà a votare e quindi l’elettore giudicherà.

Il consigliere Giovanni Migliore ritiene che la presenza è legata alla possibilità di poter partecipare e alla propria coscienza. La presenza è obbligatoria ma è vero che ognuno deve regolarsi in modo autonomo. Ogni consigliere alla fine deve dare conto alla Città di quello che si è fatto. Il metro equitativo avrebbe imposto che sin dall’inizio andava fatto il computo delle assenze atteso da una stima diversi consiglieri ogni anno ha superato le tre assenze e nulla è successo.

Il capogruppo dei Popolari, Salvatore Cannata, giudica imbarazzante l’argomento in discussione e rimarca l’assenza di una relazione della presidenza sui due argomenti posti all’ordine del giorno per potere meglio valutare i casi. Attesa questa premessa bisogna lasciare libertà di coscienza ai consiglieri e sono altri i casi in cui c’è da stigmatizzare l’assenza dei componenti il consiglio rispetto ad argomenti importanti per la collettività sui quali si deve decidere.

Il consigliere del PD, Carmelo Cerruto, esplicita la sua difficoltà ad affrontare gli argomenti. Ha inteso fare politica ed candidarsi nel PD perché intende avvalorare il confronto ed esprime il rammarico perché con i due consiglieri non si è potuto avere una dialettica dalla quale poteva nascere qualcosa di importante per la città. Sul metro quantitativo e qualitativo potrebbe dare un giudizio mentre nella fattispecie, sulla quantità delle presenze, non intende dare valutazioni e quindi non si sente di votare la decadenza dei consiglieri.

Il consigliere dell’Mpa Diego Mandolfo citando sentenze del Tar giustificano le assenze dei consiglieri per attività politica; ritiene sincere le motivazioni personali del consigliere che non gli consentono di partecipare ai lavori della civica assise se si considera che diversi consiglieri, nel tempo, hanno superato le tre assenze. Un gentiluomo risponde alla sua coscienza per quello che fa.

Il capogruppo del PD,Giorgio Zaccaria, ritiene che il consigliere può svolgere la sua attività fuori dall’istituzione. Ritiene che nella civica assise ci si confronta per decidere nel rispetto della Città e degli stessi consiglieri. Stigmatizza chi viene al consiglio per prendere il gettone di presenza rispetto a chi non è presente; nei casi come questi in discussione non è il caso di sfruttare la situazione politicamente. Nessuno può giudicare motivazioni personali che sottendono le assenze. Il regolamento indica, a fronte delle assenze superiore a tre, la presentazione di giustificazione. Il gruppo del PD ha libertà di coscienza nel valutare le motivazioni addotte.

Il capogruppo dell’Mpa, Silvio Iabichella, giudica superato il regolamento del consiglio comunale e pensa ad una revisione della regola che monitorizza le assenze dal civico consesso e quindi sulle giustificazioni. Avendole valutate ognuno voti secondo coscienza.

Il capogruppo del Sel Vito D’Antona giudica che la semplificazione del voto spaccherà la città o in un senso o nell’altro. Il suo è un giudizio istituzionale e non politico visto che si tratta di due avversari politici. Il regolamento prevede che la decadenza non avviene di diritto: deve essere comunicata, il consigliere addurre le motivazione e il civico consesso valutarle. Si devono valutare le giustificazioni di Nino Gerratana. La decadenza è un limite oltre il quale, senza giustificato motivo, non partecipare alle sedute del consiglio superiori a tre. Questo richiama la funzionalità del consiglio comunale. Dichiara che su due ragioni addotte non si trova d’accordo, come quella di non partecipare come forma di contestazione: ognuno può fare passare il proprio pensiero rispetto a quello degli altri con la discussione e agli atteggiamenti conseguenti. L’assenza per motivi politici  in consiglio comunale deve essere comunicata al civico consesso dandone le ragioni. Non giustifica quella legata a motivi di lavoro con tre sedute di assenze; anche questa andava comunicata.

Dal punto di vista della legittimità non mi fa propendere ad un voto di decadenza,leggendo il regolamento, per evitare l’avvio di un contenzioso che potrebbe riconoscere le ragioni del consigliere. Poi il consiglio doveva esprimersi immediatamente dopo la registrazione delle assenze e questo indebolisce la richiesta di decadenza.

Il consigliere Nino Gerratana atteso che la discussione è avvenuta in modo pubblico e a porte aperte chiede la votazione palese.

Dopo una articolata discussione sulle procedure da seguire per la definizione del punto. Trattate le giustificazioni si passa alla votazione segreta sulle stesse dove i consiglieri esprimono il loro contrario o favorevole.

Votanti 27 consiglieri:voti favorevoli 21,contrari cinque,bianca una. Le giustificazioni sono state accolte e quindi la procedura si ferma qui.

Si passa alla votazione sulle giustificazioni addotte dal consigliere Giorgio Aprile in ordine all’esame di decadenza.

Votanti 28: voti favorevoli 18, contrari 6,bianche 3, una nulla.

Accolta la giustificazione addotta dal consigliere Giorgio Aprile e quindi la proceduta si ferma qui.

Bocciata ai voti, con 13 no e 12 si, l’anticipazione del punto relativo alla modifica disciplinare dei Mercati contadini riservati alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli.

Il consigliere Nino Gerratana ringrazia i consiglieri comunali che hanno votato il sì e anche quelli che hanno votato no. Non ringrazia il consigliere Nino Cerruto che espresso palesemente il suo no.

Comunica che da stasera in poi tutti i suoi gettoni di presenza vanno destinati ora ai terremotati ora ad altra destinazione benefica.

Stigmatizza il comportamento di quei consiglieri che vengono il consiglio e poi vanno via e il comportamento del consigliere Nino Cerruto che in diverse occasioni si assenta dall’aula del consiglio per non votare delibere per non andare contro l’amministrazione comunale. Giustifica poi le sue assenze per improcrastinabili motivi di lavoro. Giudica negativamente la fuga di notizie in ordine ad una nota inviata dal Presidente del consiglio comunale, che doveva rimanere riservata, ai consiglieri sulla decadenza dei consiglieri.

Il Presidente del consiglio Scarso invita l’assemblea ad essere partecipe alle sedute del consiglio così come recita il regolamento.

La seduta viene rinviata a lunedì 4 giugno alle ore 20.00

 

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