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Modica, due scuole e due destini: la crisi di Santa Teresa e la sfida di Santa Marta
13 Set 2025 09:26
Com’era facilmente prevedibile si è acceso a Modica il dibattito sulle cause che hanno portato al mancato avvio, con il nuovo anno scolastico, delle classi prime in due scuole del centro storico della città.
Ad innescare la miccia su una situazione che comunque era già nota da mesi, un comunicato del consigliere del PD, Spadaro che denunciava il mancato avvio nelle storiche sedi di Santa Teresa e Santa Marta, attribuendo la responsabilità per entrambi i casi alla desertificazione del centro storico. In effetti i due casi sono completamente diversi, perché nel primo si tratta di una triste deriva iniziata già da qualche anno, mentre nel secondo si è trattato di una scelta.
Ma andiamo con ordine, facendo un excursus sull’assetto scolastico della città per cercare di capire bene come stanno le cose e come si è arrivati a questo risultato.
Torniamo ai tempi della prima Giunta Abbate, quando fu presa la decisione di accorpare i plessi De Amicis e Santa Teresa con la Carlo Amore di Frigintini. A Modica Alta, il Circolo Didattico Piano Gesù, era privo di una scuola secondaria di primo grado, e la legge prevedeva la trasformazione in Istituto comprensivo; l’accorpamento ideale sarebbe stato con la scuola De Amicis che quindi si sarebbe staccata dalla Carlo Amore. Resta però l’incognita di Santa Teresa che purtroppo vive un momento difficile per la mancanza di iscritti causata anche da uno spopolamento del quartiere, e resta l’oggetto della contesa.
E’ il novembre 2023 quando la giunta municipale di Modica approva il nuovo piano di dimensionamento scolastico, attivo dal 2024-2025. Cinque i poli educativi che segnano il riassetto dell’offerta scolastica, con gli istituti comprensivi che eliminano i circoli didattici. Il primo è quello della Sorda I, con il solo Giacomo Albo con 794 alunni. Il secondo è la Sorda II, con l’istituto Poidomani per un totale di 1.320 alunni. Poi, il polo di Modica Centro, con il Santa Marta – Ciaceri di Modica Bassa con 1.163 alunni. Infine, i poli di Modica Alta, con l’istituto comprensivo Piano Gesù da 761 alunni e il polo Frigintini – Fascia Rurale con l’istituto Amore da 932 alunni. La Poidomani perde Treppiedi Sud e via Risorgimento, per un totale di oltre 260 alunni in meno. I due istituti passano al Santa Marta Ciaceri, che perde, a sua volta, Trebalate e Sant’Elena, ma non modifica, di fatto, i suoi alunni, con un totale più o meno invariato. Piano Gesù, acquisisce, come detto, la secondaria De Amicis e passa da 560 a 761 alunni totali. La Carlo Amore, infine, perde la De Amicis e acquisisce Trebalate e Sant’Elena, incrementando i suoi alunni di 50 unità.
Nel dicembre 2023, il piano di dimensionamento scolastico deliberato dall’amministrazione si arena all’assessorato regionale all’istruzione. Significa che non nascerà il polo didattico Piano Gesù-De Amicis e di conseguenza non ci sarà tutta una serie di accorpamenti che avrebbe cambiato la mappa scolastica della città. Dalla Regione è stato deciso, in linea anche con quanto ipotizzato dall’Ufficio scolastico
Provinciale, che a Modica resterà essenzialmente tutto come prima, ad eccezion fatta del Circolo Didattico Piano Gesù che sarà accorpato al Comprensivo Carlo Amore. Allo stato attuale dunque abbiamo:
– Istituto Comprensivo “Carlo Amore”: Carlo Amore (Frigintini) – Piano Gesù – Santa Teresa – Cannizzara – De Amicis
– Istituto Comprensivo “Santa Marta – E.Ciaceri”: Santa Marta (centrale) – Ciaceri – 8 Marzo – Cozzo Rotondo – Sant’Elena – Piano Ceci
– Istituto Comprensivo “Raffaele Poidomani”: Istituto Comprensivo “Giacomo Albo” (ex Giovanni XXIII)
Tornando adesso a quanto successo con l’avvio del nuovo anno scolastico nelle due scuole Santa Teresa e Santa Marta, erroneamente accomunate nel dibattito politico, registriamo le giuste precisazioni dell’istituto Santa Marta – Ciaceri che, per voce del referente di Plesso “Ciaceri”, il docente Marco Iapichino, spiega che le iscrizioni alla scuola secondaria di I grado nel loro istituto sono addirittura cresciute e che si è trattato di una mera scelta organizzativa.
Nell’a.s. 2024-2025 infatti gli iscritti erano circa 105, numero pressappoco confermato nelle iscrizioni per l’a.s. in corso, effettuate a Febbraio 2025 che però sono aumentate tra Maggio e Luglio 2025 per ingressi da parte di alunni che erano inizialmente iscritti a Santa Teresa dove, non formandosi la classe prima, hanno preferito di propria iniziativa trasferirsi.
“Forse, spinti da motivazioni presumibilmente di carattere territoriale per la vicinanza al luogo di residenza, ma convinti anche dalla nostra qualità dell’offerta formativa. Non sarà un caso infatti che tra i nostri iscritti risultano anche alunni “esterni” cioè non frequentanti la scuola primaria del nostro istituto che, pur risiedendo alla Sorda, nel territorio rurale periferico o anche nelle contrade al confine con il territorio di Scicli, hanno scelto la nostra scuola anche per la programmazione didattica ed azione formativa che ci contraddistingue. A fine agosto siamo arrivati ad avere circa 115 iscritti” spiega Iapichino.
L’ex provveditorato agli studi di Ragusa riferendosi ai numeri degli iscritti a febbraio, ha però confermato solo 4 classi prima, in ciascuno dei quattro plessi: Ciaceri, Santa Marta, Sant’Elena, Piano Ceci. Nemmeno a settembre nonostante la comunicazione a maggio dei nuovi numeri è stata concessa la classe aggiuntiva, e nonostante la presenza di 3 alunni H.
“In questi giorni mai la nostra scuola ha messo con le spalle al muro le famiglie obbligandole a cercare altre scuole, anzi abbiamo accolto tutti, fino ai primi giorni di settembre, gli studenti provenienti da Santa Teresa. Visti però i numeri elevati di alunni per classe (28-29 alunni) e visto che si sarebbe superata la soglia del 30% degli alunni stranieri per classe nella sola 1B di Santa Marta, si è deciso di trasformare una difficoltà oggettiva in una svolta e una sfida di crescita, decidendo lo scorso 3 settembre il trasferimento delle tre classi di Santa Marta (classe prima, seconda e terza B) al plesso Ciaceri, dove già esistevano 5 classi. In questo modo è stato possibile suddividere, nella classe IA e IB, gli alunni di origine straniera, nel pieno rispetto della normativa, facendo vera e reale integrazione, caposaldo della nostra azione educativa, in quanto scuola del centro storico”.
Si spiega così la differenza tra quanto avvenuto a Santa Marta e quanto invece a Santa Teresa.
“Non condividiamo che il malumore per la sorte di Santa Teresa possa tirare in ballo la nostra scuola, all’interno di un ipotetico nuovo piano dell’assetto scolastico comunale che possa pregiudicare la nostra realtà scolastica nelle sue sedi periferiche, che di periferico hanno solo il nome in quanto svolgono una preziosa e diversificata attività didattica, come le osservazioni astronomiche a Sant’Elena. Infine non accettiamo che la nostra posizione geografica di scuola del centro storico sia usata in modo improprio per fini eminentemente politici, finalizzati all’attacco politico contro l’amministrazione comunale” conclude il referente di plesso.
Questo significa (e questo è bene che tutti lo tengano presente) che sì, il centro storico ha tanti problemi, ma che il lavoro quotidiano dei docenti e la qualità dell’offerta formativa, possono andare al di là dei problemi causati dalla desertificazione demografica, strutturali e anche politici perché alla fine sono le famiglie a fare le proprie scelte.
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