È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
MODICA, DIMISSIONI IN MASSA DALL’ISA
07 Ott 2011 12:26
Giorgio Iabichella, segretario dimissionario dell’Isa, decide di chiarire quali siano state le motivazioni che hanno causato le dimissioni in “blocco” dal sindacato autonomo. La dichiarazione avviene in seguito ad un incontro tenuto con i suoi piu’ stretti collaboratori, anch’essi dimissionari e sottoscrittori di una nota inviata ieri alla stampa, ove esplicano le motivazioni delle loro dimissioni .
“Le dimissioni in massa di lavoratori dall’Isa, succedutesi in questi ultimi giorni, hanno una sola spiegazione logica. E’ indubbio che la segreteria provinciale dell’Isa e’ stata forgiata dal sottoscritto. Fino a prima del luglio 2009 solamente pochi, in provincia di Ragusa, conoscevano l’Isa. Io ho lavorato sempre per la crescita del Sindacato, e nel pieno rispetto degli interessi di tutte le categorie dei lavoratori, per cui tutti gli “innesti” che sono stati effettuati in questi due anni, sono dipesi esclusivamente dal sottoscritto. Sono stato il Segretario Provinciale di tutte le “sparute” categorie che il sindacato Isa poteva rappresentare, assumendo la carica “naturale” di Segretario UTL Provinciale, visto l’assenza tangibile del designato ufficiale, Sebastiano Di Benedetto, troppo impegnato politicamente e ad organizzare la lista elettorale “Ragusa grande di nuovo” nella città capoluogo.
Sono entrati, all’interno di un sindacato autonomo sconosciuto che ho “inventato io”, tutti i lavoratori che si fidano della mia persona, della mia professionalità e soprattutto della mia onestà. Che il sindacato si fosse chiamato Cas anziche’ Isa, non sarebbe cambiato nulla. Ritengo che la fuoriuscita in massa, della stragrande maggioranza dei miei colleghi e dei rappresentanti dei lavoratori, sia riconducibile a motivi di coerenza nei miei confronti, ma soprattutto nei confronti di ogni singolo lavoratore da essi rappresentato. Ho parlato con ognuno dei miei collaboratori, prima di rassegnare le dimissioni, ma non ho chiesto a nessuno di seguirmi. E’ stata una loro scelta. Non nascondo il mio compiacimento per il gesto di coerenza da essi compiuto. Hanno dimostrato che la compattezza, esistita sempre all’interno del gruppo che abbiamo creato, e’ indissolubile, specie quando si opera onestamente e con passione, escludendo i propri interessi personali”.
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