MIGRANTI, POLO D’ACCOGLIENZA A RAGUSA

 

          Il SILP CGIL chiede al Prefetto di Ragusa e al Ministero dell’Interno di assegnare agli uffici della Polizia di Stato della provincia di Ragusa più poliziotti, indispensabili per la gestione dei migranti ospitati nei tanti centri di accoglienza, senza trascurare tutti gli altri compiti della Polizia.              

           

Il Prefetto di Ragusa ha recentemente dichiarato che in questa provincia verrà a crearsi un vero e proprio “polo d’accoglienza” per migranti, che potrà arrivare ad ospitare fino a 1.200 persone.            

 

            Il “polo d’accoglienza” in realtà esiste già. C’è il Centro di Primo Soccorso di Pozzallo, che diventa ora uno dei pochi “hotspot” nazionali, ancor più centrale nell’identificazione e nel soccorso ai migranti, e che solo nel 2015 ha già accolto poco meno di 8.000 persone, giunte dal mare a bordo delle unità navali di soccorso.

 

            Ci sono poi i numerosi centri di accoglienza per chi aspetta il riconoscimento della protezione internazionale da parte della Commissione che lavora presso la Prefettura, ai quali ogni anno vengono rilasciati dall’Ufficio Immigrazione della Questura circa 1.000 permessi di soggiorno per motivi umanitari.

 

            Il Prefetto, nelle sue recenti dichiarazioni, ha certificato che il fenomeno è strutturale e non più emergenziale, circostanza che il SILP CGIL sottolinea da tempo.

 

            Adesso si deve avere il coraggio e la determinazione di portare a termine il ragionamento, e costruire una macchina realmente capace di gestire efficacemente e senza affanni un fenomeno dai numeri enormi e costanti.         

 

            Mentre infatti il flusso di migranti diventava massiccio e continuo, non altrettanto è accaduto per l’irrobustimento degli apparati della Polizia di Stato che hanno dovuto e devono affrontarlo. La Questura di Ragusa, per quanto riguarda le assegnazioni stabili e non temporanee di poliziotti, ha continuato ad essere considerata come una qualsiasi altra piccola Questura.

 

Basti pensare che recentemente sono stati assegnati ai reparti di Polizia gli Agenti che hanno appena terminato i corsi di formazione. Nemmeno uno è stato destinato alla provincia iblea. 

 

Ma uno sbarco, per le donne e gli uomini della Polizia di Stato, significa ore e ore di lavoro, urgente e non rinviabile, per identificare, distinguere tra una miriade di nazionalità, arrestare gli scafisti e individuare altri soggetti potenzialmente pericolosi. E poi ancora smistare per le varie destinazioni, organizzare i trasferimenti, far coincidere orari e esigenze di tutti, superare rapidamente disguidi, disservizi e resistenze.

 

            Ciò ha importanti e inevitabili riflessi negativi su tutta l’attività della Polizia di Stato, che si trova in grande difficoltà persino nell’assicurare il controllo del territorio, sia sul versante ipparino che su quello modicano, pesantemente interessati da fenomeni di criminalità diffusa ed organizzata. E’ compromessa la possibilità di lavorare efficacemente e serenamente praticamente in ogni articolazione della Questura e dei Commissariati.

 

E’ per questo che, nell’interesse della cittadinanza prima ancora che degli operatori della Polizia di Stato che il SILP CGIL rappresenta, abbiamo chiesto al Prefetto di interessare il Ministero dell’Interno affinché sia rapidamente riconosciuto, anche tramite un aumento del numero dei poliziotti di questa provincia, il rilevante contributo che la collettività iblea sta fornendo alla gestione del flusso di migranti che attraversa il Mediterraneo.

 

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