MICHELE ZISA E GIUSEPPE DIGIACOMO DICONO LA LORO SULLA PROTESTA “FORZA D’URTO”

Continuano a dire la propria sulla protesta “Forza d’Urto” alcuni personaggi politici della Provincia di Ragusa. A parlare stavolta è Michele Zisa del gruppo Progresso Sud di Comiso il quale esprime la sua solidarietà al movimento degli studenti della città che pur essendo sensibile alla difficoltà della gente per la crisi diffusa del Paese si è ufficialmente dissociato da questo movimento dei “Forconi” che Zisa ha definito corporativo e violento: “Un movimento confuso e in parte infiltrato dalla figure poco chiare, così come denunciato dal presidente della “Confindustria Sicilia” Ivan Lobello. Di fatto sta bloccando da una settimana il lavoro di tantissimi Siciliani che subiscono sconcertati il clima intimidatorio e di violenza. Manifestano per i loro interessi economici danneggiando ed impedendo di lavorare a quanti gestiscono le proprie imprese o il proprio lavoro o addirittura intralciando la vita privata dei cittadini. Questi metodi sono inaccettabili, siamo al paradosso che le persone che  devono lavorare si sentono  quasi come dei criminali o dei banditi con la paura di essere fermati o minacciati”.
Zisa esprime il suo sconcerto dichiarando poi di non capire come sia stato possibile che gli episodi  di violenza gratuita che si sono verificati in tutte le città Siciliane siano stati tollerati dalle Forze dell’Ordine e da chi ha il dovere di far rispettare la legge. L’alleanza tra chi ha vissuto da troppo tempo una situazione di favore e forze politiche ai limiti della legalità è scandalosa, spiega il portavoce di Progresso Sud, e in un periodo di crisi profonda per tutta l’Italia tutti siamo chiamati a fare la nostra parte: non devono essere sempre i dipendenti o gli operai a pagare.
Il Movimento dei Forconi e i vari gruppi unitisi alla protesta di questi giorni chiedono la diminuzione del prezzo dei carburanti per gli autotrasportatori, barriere doganali e assistenzialismo per i produttori agricoli, l’eliminazione del fermo biologico e aiuti statali per i pescatori:  “Sterili rivendicazioni – commenta Michele Zisa – buone per scaldare gli animi degli ingenui ma che non portano a niente. Ma di pagare finalmente tutti le tasse e perseguire gli evasori fiscali che non hanno mai pagato, perché non se ne parla?”
Sul caso interviene anche l’ex Sindaco di Comiso, l’Onorevole Giuseppe Digiacomo che al contrario di Zisa, ammette il suo incondizionato sostegno alla protesta in corso ma lancia un appello affinché la manifestazione non abbia conseguenze negative per le categorie economiche già a rischio: “Fermo restando la giustezza e la piena condivisione delle ragioni della protesta – afferma l’Onorevole Digiacomo – occorre anche stare attenti a non danneggiare quei settori che soffrono già da tempo di una gravissima crisi. Mi riferisco in particolare all’agricoltura e alle conseguenze che il fermo dell’autotrasporto sta causando al comparto ormai sull’orlo del baratro. Stiamo seguendo con grande attenzione, ma anche con grande apprensione, quanto sta accadendo. A seguito anche delle nostre sollecitazioni il presidente della Regione Lombardo, proprio poche ore fa, ha avuto un lungo colloquio col presidente del Consiglio Monti e già all’inizio della prossima settimana è stato fissato un incontro per affrontare e risolvere la situazione”.
Continua insomma a suscitare reazioni differenti questa “Nuova Primavera Siciliana”. Intanto però l’Isola continua ad essere paralizzata dalle proteste, dalle manifestazioni e dai blocchi stradali. In moltissimi lamentano l’assenza di generi alimentari nei supermercati i cui scaffali sono semivuoti da giorni ormai e incredibili sono le code a quei pochi distributori di benzina rimasti in funzione.
La situazione è  dunque ambigua: sul web tutti acclamano alla Rivoluzione ma i dati di fatto confermano che al momento l’economia siciliana sta collassando. Cosa davvero porterà il blocco totale della Sicilia, peggioramenti o miglioramenti? Il Governo Nazionale darà le risposte che i manifestanti cercano?

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