MIA SUOCERA E’ POLIGLOTTA

Talvolta succede, ma molto spesso si verifica il contrario. Quando ci si sposa se la madre di uno dei coniugi considera entrambi come figli suoi quella signora madre non è una suocera. Lo è, invece, quando continua  a comportarsi nei confronti della nuova società familiare come se la figlia o il figlio fossero ancora tali.

Il riferimento a questa sindrome familiare lo possiamo – evidentemente  come principio – trasferire nella situazione politica in cui si trova ad agire o ad adeguarsi la politica nazionale nello svolgimento della sua attività d’imperio.

Il nostro paese ha una suocera che guarda, vigila ed interviene, a seconda dei casi, in termini favorevoli e contrari se quando accade o possa accadere contrasta con le sue vedute ideali o come essenzialmente avviene con i suoi interessi.

La nostra Italia ha un colossale debito pubblico per il quale ogni anno non deve solo pagare i dovuti interessi ma deve anche e costantemente adeguare il suo comportamento sociale  in .linea con i creditori del suo debito i quali devono acquisire la continua certezza che il loro credito non vada in malora. Per onestà discorsiva e intellettuale non possiamo, per egoistico interesse di parte, dare torto a chi ci ha prestato, dopo averglielo chiesto, il denaro di cui avevamo ed abbiamo costante bisogno. Deplorevole può talora essere l’ossessiva tutela della garanzia che viene chiesta a tutela del credito, ma è anche deplorevole ritenere, come principio, che il nostro creditore debba vivere nella costante ansia di non ricevere quanto noi gli abbiamo chiesto. Oltre tutto il nostro creditore non è sempre il nostro vicino di casa. Spesso non lo conosciamo e non sappiamo nemmeno se parla la nostra lingua.

Del resto solo ai nostri figli o al nostro padre, se richiesti o spontaneamente, possiamo prestare il nostro denaro senza acquisire prima la certezza della sua restituzione. Negli altri casi acquisiamo la certezza della sua restituzione e se questa non dovesse verificarsi la volta successiva il nostro comportamento sarà diverso.

Il governo che sta per formarsi, come quelli precedenti, hanno dovuto e devono tener presente che hanno una suocera che anche se parla molte lingue conosce sempre la parola “restituzione”

Siamo, cioè, liberi nei nostri movimenti fino ad un certo livello oltre il quale o in sua vicinanza la suocera afferra il bastone e ce lo sbatte in testa. Ecco dunque perché qualsiasi governo fino a quando è debitore ne rimane condizionato.

Di certo si formerà il governo Renzi che non può essere attendista o incerto nel suo agire e le sue annunciate riforme non possono esaurirsi solo nella modifica del Titolo V o nell’eliminazione del bicameralismo sulla cui riforma di quest’ultimo si nutrono serie e fondate  perplessità in ordine ai tanto declamati vantaggi.

Il nostro boom economico ebbe inizio in maniera consistente dal 1970 in avanti, ma in quel periodo e per molti anni successivi un barile di petrolio greggio che è pari a 167 litri era quotato 5 dollari e il nostro pil non scendeva sotto il 7 % annuo, tant’è che eravamo considerati la terza potenza industriale del mondo. All’artigiano era consentito per legge di collocarsi in pensione dopo appena 19 anni di versamenti e percepiva un trattamento pensionistico con il sistema retributivo che fu abolito solo nel 1992 per essere sostituito con il calcolo contributivo e basta, per ultimo, ricordare che fino al 2006 il nostro debito rispetto al pil non superava la quota di 106, vale a dire circa 30 punti in meno di quello attuale.

Il governo che sta per nascere non può non tener conto di questi dati che peraltro devono potersi mutare come ci ha ricordato quel famoso “Fate presto” del giornale della Confindustria.Negli anni scorsi per non fare incavolare nessuno si procedette ai tagli lineari della spesa pubblica che un risultato profondamente positivo non hanno raggiunto e non può ritenersi possibile affidarsi per il taglio della spesa ai famosi luoghi comuni che hanno assunto la dignità di principi.

Un medico è veramente bravo nella sua professione se prescrive al suo paziente non un farmaco che cura o attenua gli effetti del male di cui è colpito, ma solo se riesce ad individuarne e curare la causa  di cui gli effetti sono una conseguenza.

Il nascituro governo Renzi non deve poter viaggiare sulla cresta di una popolarità mediatica, perché se ciò dovesse accadere interverrà con i grandi mezzi che a disposizione la suocera poliglotta che non affatto disposta a veder svanire il suo credito e nè, tanto meno, ad acquistare titoli da un debitore inaffidabile.

Ed è a questo punto che ci governerà deve porsi la fondamentale domanda ed enunciare la conseguente risposta da dove possa ricavarsi la soluzione del problema. A quali risparmi di spesa bisogna indirizzare l’intervento pubblico e quali settori sociali, devono essere incentivati e protetti.

Se ci si ferma alle auto blu che pur è necessario ridurre o alle indennità dei parlamentari anch’essi da adeguare alle media europea o a cose di questo genere che tanto illusorio effetto di cura del malato riscuotono nella pubblica opinione è proprio da ritenere che il paziente ci lasci la pelle.

Le riforme devono tener conto del quadro dell’economia globale in cui il nostro paese è inserito,degli aggiustamenti che possono operarsi nel breve e lungo periodo temporale.

Si è di fronte ad un problema enorme e di certo di non facile ed immediata soluzione ma il compito di chi per libera scelta ha deciso di governarci è proprio questo. Il resto non sono neanche chiacchere. Nostra suocera parla poco anche se conosce molte lingue.

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