MEZZANOTTE DI FUOCO

All’interno stesso dei circoli, qualcuno ha tirato fuori l’esigenza di indire un giro di incontri con l’inventore delle regole congressuali ed elettorali del Partito Democratico: o ne verrà fuori un momento di elevata formazione o potrà essere un momento distensivo con qualcuno fuori di testa.

A complicare le cose ci si mettono le varie commissioni di garanzia che non si capisce chi devono garantire e pacchi di tessere o di fotocopie delle stesse che arrivano all’ultimo momento.

Ma si sa che queste sono le regole della nuova democrazia, come per le primarie possono votare anche persone notoriamente simpatizzanti di altre aree politiche, così, per esempio per queste elezioni interne si può arrivare al seggio, pagare la tessera, iscriversi e votare. Cose che non si  sono mai viste nemmeno nel Club di Topolino.

E’ così che le cronache sono piene di reportage sulle liti di questo o di quel paese, con il ‘partito’ incurante della possibile disaffezione alla politica della gente.

Ma così piace a loro e così godiamoci questo teatrino.

Si eleggono i segretari dei circoli e i delegati che saranno chiamati ad eleggere il segretario provinciale, nel caso in cui dai congressi cittadini nessuno dei tre candidati, Calabrese, D’Asta e Denaro, raggiungano il 50% dei voti.

Nel pomeriggio di venerdì si è votato nei comuni di Monterosso e di Santa Croce Camerina: le prime votazioni non hanno dato esiti particolari, dal momento che è venuta fuori la sostanziale parità fra i tre candidati.

Subito dopo la chiusura delle urne, prevista per le 22 di sabato, ci sarà lo spoglio. Gli esperti prevedono che si andrà sicuramente al ballottaggio.

Il clima delle votazioni non è certo sereno, dappertutto il partito è spaccato, ci sono sospetti di iscritti di fantasia, fotocopie di tessere, iscritti che non vengono riconosciuti e un abnorme aumento di nuovi iscritti che farebbe solo ben sperare per il futuro.

Il botto si è avuto in mattinata a Vittoria, dopo che gli alti burocrati del partito, in nottata avrebbero decretato l’esclusione della candidatura di Salvatore Cilia alla carica di segretario cittadino, negando anche la possibilità di accettare tessere presentate dall’area Cuperlo e dall’area D’Asta, impedendo di fatto la partecipazione di una larga fetta del partito vittoriese e la presentazione di una lista una lista a sostegno di Mario D’Asta, candidato alla segreteria provinciale.

Un vero e proprio colpo di mano, che avrebbe dato seguito alle richieste del segretario cittadino uscente di Vittoria, Salvatore Di Falco, secondo le dichiarazioni congiunte degli assessori comunali della giunta Nicosia, Caruano, candidato alla segreteria cittadina del Pd di Vittoria, e Gurrieri, dello stesso Cilia, di Giuseppe Incorvaia, consigliere comunale del Pd di Vittoria, di  Giacomo Romano, consigliere comunale Megafono di Vittoria e Concetta Fiore, responsabile provinciale del Megafono.

Secondo questi esponenti del partito vittoriese, è inutile partecipare al Congresso cittadino e  a quello provinciale, entrambi considerati una farsa priva di ogni valore come lo saranno gli organi eventualmente eletti

A Ragusa la corrente Calabrese aveva minacciato, unitamente a diversi circoli dell’area orientale della provincia, di non partecipare alla fase congressuale per manifesta violazione delle regole. Tutto si giocava sull’assegnazione dei delegati che, applicando le regole, la commissione regionale per il congresso aveva assegnato, nella sua totalità, al primo circolo di Peppe Calabrese. Pare che questa decisione sia stata appellata dalla commissione provinciale presso la commissione nazionale.

La specializzazione del Partito nel non definire regole certe e nella incapacità di pronunciarsi lascia nel dubbio nel pieno delle operazioni di voto.

Una conferma per quanti affermano che le regole ci sono ma possono essere modificate a piacimento, un modo empirico per allontanare ancora elettori dal partito.

A Ragusa città, è stata addirittura la commissione provinciale per il congresso, con il presidente primo firmatario, a far ricorso alla commissione nazionale per bloccare l’assegnazione della totalità dei delegati su Ragusa città (ben 51) al primo circolo, di Peppe Calabrese. Ciò dopo che, , aveva con un deliberato “obbligato” la commissione provinciale ad assegnare i “51″ a Calabrese (supportato dalla senatrice “neo” renziana, Venerina Padua). Ma problemi si registrano ovunque. A Scicli, nella tarda serata di ieri, il segretario cittadino Armando Cannata, voleva consegnare una trentina di tessere fatte all’ultimo momento utile. Richiesta respinta dalla commissione provinciale che, però, dovrà accettarle durante il congresso cittadino di Scicli che si svolgerà nel pomeriggio. Insomma, una cosa è certa, con questi lustri di luna, difficilmente i democratici ragusani potranno ritornare ad essere uniti. Così come, ad ora, è davvero difficile capire chi vincerà fra i tre candidati alla segreteria provinciale (in ordine alfabetico: Giuseppe Calabrese, Mario D’Asta e Giovanni Denaro).

Fra poco si avranno i risultati, salvo colpi di cena delle ultimissime ore.

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