È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
METEORISMO E GONFIORE ADDOMINALE: COME ELIMINARLI UNA VOLTA PER TUTTE.
08 Mag 2015 05:40
Chi non ha mai detto “ho la pancia gonfia” alzi la mano. Il gonfiore addominale, ahimè, è una condizione molto frequente nella popolazione, ma per fortuna non si tratta di una malattia incurabile, e con pochi accorgimenti può essere contrastato con buoni risultati.
Innanzitutto, definiamolo meglio: si tratta di una fastidiosa sensazione localizzata a livello di stomaco e/o intestino, che può avere cause molteplici e dipende moltissimo da abitudini alimentari e regolarità o meno dell’alvo (frequenza e tipo di evacuazioni). Può essere, inoltre, accompagnato da reflusso gastroesofageo e/o veri e propri crampi addominali, a seconda dei casi e delle abitudini alimentari.
Con “meteorismo”, o sindrome meteorica, si indica più specificamente un disturbo dovuto all’accumulo di gas nell’intestino o nello stomaco, che l’organismo non riesce a eliminare mediante la fisiologica flatulenza (emissione dei gas intestinali), e che rende l’addome gonfio e disteso, causando fastidi e talvolta veri e propri spasmi. Normalmente, il gas intestinale è presente in piccole quantità e svolge la funzione di distendere le pareti dell’intestino per stimolare la peristalsi. Questo gas ha diverse origini: in parte si tratta di aria introdotta durante la deglutizione, in parte proviene dai processi digestivi e si forma nell’intestino attraverso processi di fermentazione promossi dalla flora batterica intestinale. Quest’ultima costituisce, infatti, un ecosistema che convive in simbiosi con l’organismo: se è in buona salute, i batteri eubiotici contrastano la crescita dei batteri patogeni, se invece si crea un disequilibrio, aumenta la quantità di batteri nocivi, che causano la cosiddetta disbiosi (alterazione degli enzimi e della flora batterica autoctona) e i processi putrefattivi all’origine della produzione eccessiva di gas. Questo fenomeno è molto diffuso, e può variare nei diversi momenti della giornata, ma si avverte soprattutto dopo i pasti, e può essere accompagnato da disturbi dell’alvo, con alternanza di diarrea o stipsi.
Naturalmente, il meteorismo è molto influenzato dagli alimenti assunti. Molte persone, per esempio, conducono una vita stressante e mangiano in modo disordinato e spesso frettoloso, favorendo la cattiva digestione e la formazione di gas intestinali, nonostante sembri loro di mangiare “poco”. Non sempre, però, un tramezzino è l’ideale per la pausa pranzo, anzi. Mangiare troppo “asciutto” è una delle prime cause di stipsi, e quando la stipsi diventa cronica, la tensione addominale si inasprisce ulteriormente. In questi casi, quindi, occorre garantire il giusto quantitativo di fibra, sotto forma di verdura e frutta, e di acqua (1,5-2 litri d’acqua al giorno, o più, in base alla temperatura esterna e all’attività fisica svolta), per favorire il ripristino della funzionalità intestinale, cosa che molto spesso risolve anche il gonfiore.
In altri casi, invece, il problema può essere opposto: un eccesso o un particolare tipo di fibra (soprattutto quella insolubile) può stanziare a lungo nelle cavità intestinali, esacerbando i fenomeni fermentativi e peggiorando, quindi, il gonfiore e/o meterismo. È il caso di chi mangia porzioni esagerate di verdura o ne mischia troppi tipi nello stesso pasto, ma anche di chi ha una bassa tolleranza a legumi (in un precedente articolo, i consigli per aumentarne la digeribilità), o vegetali quali verza, cavolo, broccoli (tutta la famiglia delle crucifere può causare meteorismo in soggetti predisposti), carciofi, fagiolini e melanzane, o ancora certi frutti, soprattutto quando assunti subito dopo il pasto (mele, uva, arance, anguria). Non esiste, però, una regola uguale per tutti, si tratta piuttosto di individuare gli alimenti ostili e di eliminarli dalla dieta per qualche tempo, o, più semplicemente, ridurre le porzioni e stare attenti agli accostamenti con altri cibi. Mangiare carne e latticini nello stesso pasto, per esempio, affatica non poco la digestione, causando molto spesso una notevole distensione addominale. Discorso a parte, ovviamente, va fatto per chi soffre di intolleranza al lattosio: in questo caso, infatti, il meteorismo è dovuto all’eccesso di lattosio indigerito a livello intestinale che, essendo osmoticamente attivo, richiama liquidi e favorisce i processi fermentativi, spesso accompagnati da crampi e/o nausea e emicrania.
Tornando al gonfiore non secondario a altre condizioni o patologie, occorre comprendere come pasti frettolosi, masticazione poco efficiente, parlare troppo durante il pasto, masticare spesso chewin-gum e fumare, siano tutti fattori che favoriscono l’aerofagia, alias l’atto di ingoiare aria che andrà a sommarsi a quella già presente nell’intestino. Inoltre, l’uso frequente o, peggio ancora, cronico di lassativi, siano essi a base di fibre – che si gonfiano a livello gastro-intestinale – o di tipo “stimolante”, irrita notevolmente la mucosa nell’ultimo tratto dell’intestino e causa la distensione delle pareti addominali.
Anche il consumo di bevande gassate, l’eccesso di zuccheri semplici (frutta inclusa) e dolcificanti artificiali, le terapie antibiotiche, e alcuni cibi come i legumi e tutti i tipi di cavoli (molto ricchi di cellulosa e fibra insolubile), sono tutti fattori che aumentano la produzione eccessiva di gas intestinale, a maggior ragione se non si è abituati a consumare tali alimenti con regolarità. A questo scopo, la fitoterapia suggerisce di cuocere questi alimenti insieme a qualche frutto di cardamomo o, come visto in precedenza, piccoli pezzi di alga kombu.
Un altro rimedio spesso molto efficace contro il meteorismo ci è dato dall’assunzione di tisane a base di peculiari erbe e piante officinali: finocchio, anice verde, coriandolo, cumino, zenzero, camomilla, melissa, anice stellato, mirto e il già citato cardamomo. L’ideale è farsi preparare una miscela da una brava erborista, piuttosto che optare per le bustine già pronte, da tenere in dispensa giusto per comodità e per un consumo occasionale. L’assunzione di una tisana, preparata rispettando le dosi e i tempi di infusione, può agire migliorando la digestione e riducendo fermentazioni e spasmi addominali. Vi sono poi alcune piante con caratteristiche particolari: è il caso del gemmoderivato di Ficus carica, ideale per chi soffre di sindrome da intestino irritabile (IBS), poiché agisce selettivamente sull’ansia somatizzata a livello dell’apparato digerente, che costituisce una delle cause di questo disturbo.
Ovviamente, bere anche un litro di tisana al giorno ma seguire una dieta squilibrata e ricca di cibo spazzatura è del tutto inutile! Le erbe possono venirci in aiuto ma non fanno miracoli… La parola d’ordine, comunque, è sempre “tolleranza individuale”: ciascuno di noi deve imparare a riconoscere i cibi e le associazioni alimentari (carne + formaggio; carne + pesce; dolci e/o frutta dopo il pasto; eccesso di prodotti confezionati/da forno, etc) che più promuovono l’insorgenza di meteorismo.
Per quanto riguarda l’uso di integratori e supplementi, invece, gli unici validi in questo contesto sono quelli a base di fermenti lattici probiotici, preferibilmente preparati con l’aggiunta di un prebiotico. Un integratore contenente sia microrganismi probiotici di una o più specie (lattobacilli, bifidobatteri e eubatteri), sia substrati prebiotici, infatti, sarà maggiormente in grado di assicurare un’azione sia nel piccolo intestino (lattobacillo) sia nel colon (prebiotico).
Il consiglio è quello di fare un ciclo ogni volta che si è “a rischio” (periodo più stressante, cambio di stagione, viaggio all’estero, trasloco, inizio di un nuovo lavoro, etc) e in generale 2-3 volte l’anno, o ogni 3 mesi. Questi integratori, infatti, agiscono promuovendo il benessere della flora batterica intestinale, sia essa in un momento di squilibrio a causa di fattori esterni, sia per un maggior supporto alla crescita dei batteri eubiotici.
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