Mercato del lavoro a Ragusa e in Sicilia: c’è da preoccuparsi?

Nel 2021, in Sicilia, in Calabria e in Campania 4 giovani su 10 non avevano un lavoro. A rilevarlo sono le statistiche Eurostat relative al mercato del lavoro nel 2021, che sono state rese note poche settimane fa. Quello della Sicilia è, purtroppo, uno dei peggiori dati non solo a livello italiano, ma anche a livello europeo. Entriamo più nel dettaglio per capirne di più. Per le persone fra i 15 e i 29 anni di età, i tassi di disoccupazione in Sicilia, in Calabria e in Campania erano nel novero dei più alti di tutta la Ue; la Sicilia ha un dato del 40%, contro il 37% della Calabria e il 38% della Campania. Volendo trovare un aspetto positivo, lo si può individuare nel fatto che il tasso di disoccupazione è un po’ più basso di quello del 2020, ma è una magra consolazione, visto che quello era stato un anno drogato, dal punto di vista delle statistiche relative al mercato del lavoro, dallo scoppio dalla pandemia da coronavirus e dalle restrizioni che ne erano seguite.

Come rimediare? Con applavoro.it

Per aumentare le probabilità di trovare un nuovo impiego si può fare riferimento alla pagina applavoro.it Ragusa. Di che cosa si tratta? Applavoro.it è un portale che raccoglie annunci di lavoro e inserzioni provenienti da aziende di tutta Italia, a cui gli utenti possono accedere in maniera del tutto gratuita. Qui, inoltre, viene proposta una classifica dei lavoratori più bravi di ogni settore, a cui le imprese possono attingere per scoprire come ampliare e migliorare il proprio organico.

Le proposte di lavoro a Ragusa

Grazie ad applavoro.it apprendiamo, per esempio, che a Ragusa in vista dell’apertura di un nuovo stabilimento di un’azienda del settore vetro si ricercano macchinisti per il reparto delle macchine formatrici. Si possono candidare anche lavoratori provenienti da fuori, dal momento che vengono garantiti vitto e alloggio. Altre occasioni da non perdere? Consulenti di bellezza per Yves Rocher e animatori per mini club in family hotel e villaggi turistici, ma anche account manager per Siamese Network, realtà specializzata nello sviluppo del business di canali digitali.

Disoccupazione: i dati della Sicilia e quelli del resto d’Europa

In tutta Europa, peggio della Sicilia fanno solo la regione Melilla, in Spagna, con un tasso di disoccupazione del 42%, la Macedonia occidentale, sempre con un tasso del 42%, la regione greca della Tracia, con un tasso del 45%, la regione greca della Macedonia orientale, sempre con un tasso del 45%, e infine la spagnola Ceuta, con un tasso del 56%. Se si prende in considerazione la media europea, si può verificare che nel 2021 il livello di disoccupazione dei giovani era pari al 13%, con una riduzione di poco meno di 1 punto percentuale in confronto con l’anno precedente. I livelli di disoccupazione più bassi a livello europeo si sono registrati nella Moravia centrale in Repubblica Ceca e nella Wielkopolskie in Polonia, con un tasso del 4%; in Italia, invece, la Provincia autonoma di Trento e il Veneto raggiungono il 12%, mentre la Provincia autonoma di Bolzano arriva al 7%.

La situazione in provincia di Ragusa

Per quel che riguarda la provincia di Ragusa, poi, i dati più recenti a disposizione sono quelli relativi al mese di gennaio. Ebbene, sul territorio il tasso di disoccupazione fra i giovani è del 32.4%, contro un dato nazionale del 25.3%. Il tasso generale (quindi, non solo relativo ai giovani) è, invece, del 18.9%, mentre in Italia è pari a 10 punti percentuali in meno. Questi numeri sono ricavati dai dati preliminari che sono stati comunicati da Istat. Gli uomini, di qualunque fascia di età, sono protagonisti di un calo del numero di coloro che cercano lavoro; la sola eccezione è rappresentata dalla classe tra i 35 e i 49 anni di età. Gli inattivi sono in aumento di quasi l’1%, con il dato che sale in modo particolare fra coloro che hanno meno di 50 anni e fra le donne. Per quel che riguarda la provincia di Ragusa, l’occupazione è del 52.6%. tra il mese di gennaio del 2021 e quello di quest’anno c’è stato un aumento del numero di occupati di 2.3 punti percentuali. Si tratta di un dato al rialzo che riguarda tanto le donne quanto gli uomini, per tutte le posizioni

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