MEGLIO TARDI CHE MAI

L’addio di Peppe Fiorellini al Pd mette in evidenza quello che da più di quattro anni abbiamo sostenuto. Il Pd di Vittoria ha completato definitivamente la sua involuzione diventando definitivamente un comitato elettorale che apre i battenti alla vigilia del voto per  chiuderli immediatamente dopo. Ma quale politica, quali progetti, quale dialogo o confronto. Contano i numeri, i voti, le preferenze, come per le liste civiche. La politica grazie a questi “dirigenti” è diventata una transumanza continua, il randagismo è diventato la normalità, si sdogana di tutto pur di rimanere a galla.

La linea, il confine tra partito e amministrazione non esiste o meglio è un tutt’uno, una cosa familiare. Non si capisce se il sindaco sia Giuseppe o Fabio, non si capisce il ruolo dei dirigenti del Pd, non si comprende la linea politica del partito e dell’amministrazione. Si naviga a vista mentre i problemi di Vittoria si incancreniscono. Con questi presupposti la città rischia di essere consegnata seriamente su un piatto d’argento al parlamentare assenteista, pasticcione e inconcludente, Carmelo Incardona.

Potrà sembrare un quadro impietoso, ma purtroppo questa è la realtà. Tutto ciò ha impedito e impedisce la costruzione del centrosinistra. Come se non bastasse arriva anche la tegola Fiore, consigliere esperto del sindaco, voluta con forza da Nicosia, moglie del direttore pro tempore dell’AMIU. Invitiamo la stessa a trarre le conseguenze politiche rassegnando le dimissioni da tutti gli incarichi pubblici.

 

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