MAURO SCHEMBARI, CANDIDATO UDC AL CONSIGLIO COMUNALE DI RAGUSA

Due parole su di me e sulla mia scelta “politica”:

mi presento ai Ragusani più che come politico, quale non sono, semplicemente come un concittadino, che ritiene l’opportunità di candidarsi innanzitutto un dovere civico.

Sono felicemente sposato e padre di due splendidi gemelli; laureato in economia e commercio, lavoro per la pubblica amministrazione da circa 16 anni e sono legato a diverse associazioni impegnate nel sociale (ANFASS-AVIS-UNICEF). Da sempre amante dello sport, ho lavorato in diverse città italiane e ciò mi ha permesso di vivere un’importante esperienza, ma soprattutto di apprezzare maggiormente la nostra Ragusa, che ritengo possieda ampie possibilità di miglioramento e sviluppo.

Dialogando con la gente a proposito della politica sono davvero grandi il disamore e il distacco che ho percepito. Cosa spinge allora oggi un giovane “realizzato” come me verso la politica? La voglia di reagire, di mettersi in discussione ed in particolare l’amore. E’ bizzarro sentire parlare di amore e politica, eppure lo ritengo indispensabile poiché qualsiasi attività, anche la più umile, se svolta con amore e rispetto, porta buoni frutti per tutti. Ritengo, quindi che non ci sia più spazio, oggi, per chi pretende di amministrare senza etica, allontanandosi di fatto dal bene comune.

Ho scelto un partito moderato perché stanco dei litigi e contrasti tra politicanti senza ideali né futuro, ma soprattutto ho scelto l’UDC per i suoi principi di riferimento, per me inamovibili, valori di ispirazione cristiana che pongono al centro la famiglia, fulcro e riferimento di ogni scelta.

Ai molti sconfortati e delusi dai politici in generale (circa 16.000 alle elezioni amministrative del 2006), chiedo di non rinunciare a scegliere, di recuperare la speranza e di andare a votare con fiducia per decidere insieme ciò che saremo. Non barattate 5 anni di governo della nostra città con una giornata al mare.

E’ in questo particolare momento storico che dobbiamo maggiormente rispettare il nostro diritto di recarci alle urne, mentre apprendiamo che intere popolazioni del Nord Africa tentano, anche con la lotta armata, di ottenere una qualche forma di democrazia.

Il mio intento è di dare voce, per quanto possibile, al vostro punto di vista, alle opinioni e anche gli sfoghi di chi, come me, crede fortemente che sia importante, anzi fondamentale, assumersi la responsabilità politica e morale del proprio operato nei confronti della comunità in cui si vive.

Per fare questo la formula è “semplice”, si chiama dovere, ed ciò che tutti dovrebbero pretendere da se stessi; io vorrei almeno tentare, per dimostrare ai miei figli, forza e speranza di questo progetto, che è importante lottare per ciò in cui si crede.

Chiedo ai tanti ragusani che la pensano come me, un’opportunità, l’opportunità di dare il mio contributo, perché un’amministrazione lungimirante, capace ed aperta al dialogo, sia la base dalla quale partire per ogni progetto futuro.

Per concludere mi permetto umilmente di citare, un grande ispiratore, Karol Wojtyla, il quale sosteneva che il vero e retto fine dell’attività politica è il benessere materiale e spirituale della società, in modo che i diritti e i doveri siano da tutti rispettati e tutelati.”

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