Martina Giannone con “Habanera”. Della giovane sciclitana il cortometraggio sulla violenza di genere in gara al Messina Film Festival – Cinema&Opera

Giornata conclusiva domani per il Messina Film Festival – Cinema&Opera che, lo scorso 1 dicembre, è tornato dopo 22 anni di fermo riaccendendo i riflettori su due straordinarie forme d’arte, il cinema e l’opera. Fra le varie sezioni è stata di grande interesse quella dedicata ai cortometraggi. Un concorso, quello per il miglior cortometraggio, di grande contemporaneità. I giovani filmaker si sono cimentati nel realizzare dei corto ispirati al mondo della lirica, del melodramma. Cinque, in tutto, i partecipanti al concorso. I loro lavori sono all’attenzione della giuria composta da Marco Dentici (presidente), Eugenio Tassitano ed Elvira Terranova.

I cinque cortometraggi a concorso.

In ordine alfabetico con il nome del regista: Othello 3.0 di Walter Corda, Habanera di Martina Giannone (prima assoluta), Con-divise di Maria Francesca Monsù Scolaro (prima assoluta), Pasta Diva di Fabrizio Sergi (prima assoluta), Maria Callas. L’apoteosi di Marcello Trovato (prima assoluta). Quattro di esse sono in prima assoluta per essere state realizzate appositamente per la partecipazione al Messina Film Festival – Cinema&Opera.

Soggetto e Regia: Martina Giannone


Testi: Eva Sinacciolo, Martina Giannone. Musica: Salvatore Scucces. Il lavoro è ispirato alla Carmen di Georges Bizet. Montaggio: Salvatore Puma. Origine: Italia. Anno: 2023. Durata: 3 minuti (prima assoluta) Habanera racconta la storia di Asia Vitale, una giovane ragazza palermitana che, lo scorso luglio, è stata stuprata da sette ragazzi, in una zona poco distante dal centro di Palermo. Il tema, dunque, è la privazione della libertà che consegue un atto di violenza tanto grave quanto quello subìto da Asia. “Il nostro obiettivo era creare un collegamento tra il mondo della lirica e il mondo attuale – spiega Martina Giannone – da qui, la scelta di remixare la canzone Habanera dell’opera Carmen di Bizet, sostituendo il testo originale, ad un testo in lingua siciliana scritto da noi, che appunto racconta la storia di Asia. Carmen e Asia, sono le protagoniste di una storia che parla di tutte le ragazze di oggi, di ieri e di domani, che in qualche modo, sono stata private della loro libertà di vivere. Habanera è il nostro modo di chiedere alla società di aprire gli occhi, di non voltare le spalle a chi, come Asia, si trova a subire una violenza di genere”.

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