MARE MOSSO IN MAGGIORANZA: LA NAVE FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI

Dopo la ben nota vicenda sul centro SPRAR che ha tenuto banco per parecchi giorni è ha determinato la frattura nella maggioranza un altro  problema sta alimentando gli animi dei giarratanesi.

Si tratta dei lavori di illuminazione della strada per Mandrevecchie lungo la quale si trovano diversi capannoni artigianali. Il progetto era stato redatto dall’amministrazione Lia la quale si era data da fare per trovare i fondi al di fuori del bilancio comunale.

L’avvio al bando di gara era stato dato con l’amministrazione Lia e la nuova amministrazione a Dicembre ha stipulato il contratto con la ditta appaltatrice e a gennaio ha sospeso i lavori con la blanda motivazione delle cattive condizioni atmosferiche e della alquanto generica necessità di redigere una variante: variante che a tutt’oggi non  è venuta alla luce.

Il capogruppo di opposizione, Michela Frasca, ha presentato in data 18 luglio 2013 un’interrogazione al sindaco per chiedere conto e ragione del suo operato (o meglio della sua inattività). Lo stesso hanno fatto alcuni cittadini che hanno i capannoni lungo quella strada e per i quali l’illuminazione è diventata una questione di sicurezza.

Il presidente del consiglio che, si trova in rotta di collisione con la sua maggioranza, ha convocato un consiglio comunale mettendo all’ordine del giorno, fra altre cose, una discussione sull’argomento.

Erano presenti, fra il pubblico, alcuni cittadini interessati alla problematica che nei giorni scorsi avevano provveduto a raccogliere alcune firme.

A non essere presenti erano invece i consiglieri di maggioranza ed il sindaco che anzicchè affrontare il problema difronte ai cittadini e spiegare le ragioni del loro operato (ammesso che ragioni ci siano) hanno preferito disertare l’aula.

Questo, a parere di Frasca, la dice lunga sulle reali motivazioni che hanno indotto l’amministrazione a sospendere i lavori.

Il capogruppo Castello che aveva già disertato la conferenza dei capigruppo perchè la stessa era stata convocata ventiquattr’ore prima e, a suo dire, non aveva avuto il tempo di organizzarsi adesso quali motivazioni addurrà per aver disertato un consiglio comunale che, questa volta, era stato regolarmente convocato nei termini?

Allora  le cose non vanno come vorrebbero far credere. La convocazione di questo consiglio comunale avrà ulteriormente rotto qualche altro equilibrio. Ancora una volta la fanno da padrone i litigi all’interno della maggioranza  e la incapacità del sindaco a gestire i suoi stessi consiglieri.

Forse il sindaco temeva di non avere nuovamente i numeri in consiglio comunale?  Tutto può succedere in un gruppo così eterogeneo unito non dal bene per la comunità che si amministra bensì dalla voglia di occupare una poltrona.

                                              

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