MARCELLA BURDERI PRESENTA IL SUO LIBRO “MARIA NELLA VOCE DELLE DONNE”

Si chiude con domenica  la quarta giornata dell’evento organizzato da Emanuela Bazzone e Emilia Rollo “Il Porto Incontra L’Arte” L’evento proseguirà con l’esposizione delle opere degli artisti presso i locali commerciali del porto di Marina di Ragusa fino all’otto di gennaio. Questa manifestazione, spiega Emanuela Bazzone, nasce sia per esplorare tutte le potenzialità di un luogo bellissimo ma che non si è ancora espresso al massimo, sia per offrire ai ragusani e non, un momento di arte e di cultura. In questa prima fase, sono stati ospitati, per dare impulso all’evento, artisti conosciuti che vanno da Angelo Giampiccolo a Luciano Busacca e poi Salvatore Chessari, Elisa Cilia, Gianni Campo e Marcella Burderi giornalista e scrittrice alla sua opera prima; “Maria nella voce delle donne” Un libro che dopo essere stato presentato a Modica città in cui vive l’autrice oggi viene ripresentato nell’ambito di questa manifestazione. Un’opera che solo apparentemente ha un sapore religioso ma con i “cunti” e i “canti” delle donne che hanno ispirato l’autrice e ne hanno determinato il percorso, affonda le sue radici nella cultura popolare religiosa ma anche una donna “ca ti fa a maiaria” Ti leva il male “Fora ri ccà ca c’è Maria” una formula magica che richiama un rito quindi una visione anche laica di una figura che le donne invocano ma di cui gli uomini, quasi intimoriti, ne sussurrano il nome. Un incontro da madre a madre tra l’autrice e la figura della Madonna. Unica figura femminile sacra a cui viene riconosciuto il ruolo di Domina infatti ancora oggi durante la cerimonia della Madonna Vasa Vasa è proprio lei che benedice il popolo di Modica. Una madre che rivendica il suo ruolo fin sotto la Croce e rimprovera il Figlio “Tu Ronna mi chiamasti”

 Che passa “ ri na strata nova” che chiede al fabbro “ cchi fai apiertu a s’tura? E il fabbro risponde “ fazzu na cruci a tri pungienti ciova” “ti pregu nun la fari proprio ora” con queste parole, la madre, non chiede intercessione a Dio ma si rivolge agli uomini per avere pietà del Figlio.

Un libro da leggere perché al di là delle convinzioni religiose di ognuno di noi resta nella memoria collettiva il ricordo del proprio dialetto e delle nostre origini. Splendide le foto contenute nel libro e curate da Giovanni Antoci, che dimostrano l’incontro tra i “Cunti” e le preghiere.

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