MANUELA ARCURI MITO PER UN “NO”

“Io non mollo”. Inizia così la lettera di Silvio Berlusconi al “Foglio” di Ferrara e mentre lui “non molla”, mentre occupa pagine e pagine notizie importanti ci sfuggono. All’articolo 71 della legge Brunetta una norma prevede di punire chi si ammala tagliando la retribuzione per i primi dieci giorni di malattia. Dieci giorni sono il decorso naturale di malattie guaribili compresi molte forme di attacchi cardiaci. Questa norma votata a maggioranza da gente in apparenza normale che ritiene altrettanto normale non pagare chi si ammala. Dieci giorni è il decorso di malattie non croniche e non mortali. Una vera miniera d’oro a scapito di tutti i dipendenti statali. Non se ne sono accorti i sindacati, ma per fortuna se ne è accorto a Livorno una giudice del lavoro, Jaqueline Magi perché afferma che la norma è anticostituzionale in quanto a essere “puniti” sono i lavoratori statali.

Certo qualcuno dirà che i giudici continuano a interferire nella vita politica ma che volete che sia, ormai siamo abituati a ben altro. E mentre Lui “non molla” Gran Bretagna e Francia organizzano incontri per parlare della Libia e sui fondi da sbloccare “dimenticando” di invitare l’Italia che tanto fornisce solo la logistica ospitando i loro aerei e stravolgendo i piani di aeroporti in crescita come Trapani Birgi. Ma che volete che sia. Si formano “associazioni” all’interno del PDL che vogliono difendere il territorio non dai mostri ma dai politici che loro stessi hanno contribuito ad eleggere perché ci si rende conto che il territorio e gli enti locali sono indifesi davanti a manovre economiche scellerate che salvano la “casta” proponendo l’improponibile e la prima pagina la guadagna Manuela Arcuri che diventa mito per il no a Berlusconi.

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