Macello comunale Modica: un mese fa le rassicurazione dell’assessore, ma ad oggi si brancola ancora nel buio

A che punto sono le procedure per la riapertura del macello comunale di Modica? Se lo chiedono gli operatori del settore e se lo chiedono anche i venti lavoratori che vi svolgevano la loro attività.

E’ passato un altro mese da quando sulle colonne del nostro giornale, l’assessore allo Sviluppo Economico, Tino Antoci rassicurava sulla vicenda dichiarando che era già pronta una delibera di giunta che faceva riferimento all’alienazione di alcuni immobili comunali e alla valorizzazione di alcuni di essi, tra questi anche il macello comunale.

Nel bando, annunciava Antoci, è previsto un canone annuo di 12 mila euro a base d’asta, gli interessati, dopo avere accettato di risolvere i problemi strutturali che ne hanno determinato la chiusura, potranno parteciparvi. La delibera però deve prima passare dal consiglio ed essere approvata e ad oggi non se ne sa ancora nulla.  

Ricordiamo che la struttura modicana resta chiusa da maggio dell’anno scorso, quando a seguito dell’accertamento di anomalie da parte delle autorità sanitarie nella struttura, il Comune revocava la concessione alla ditta che aveva in appalto la gestione, con la conseguenza della chiusura del macello a tempo indeterminato.

Sulla questione interviene oggi anche Sinistra Italiana Modica che per voce di Vito D’Antona evidenzia come la permanente chiusura della struttura stia provocando un danno economico agli allevatori del comprensorio modicano, che continuano ad essere costretti a rivolgersi ai macelli di altre città, oltre che avere determinato la perdita di lavoro per venti lavoratori.

Ad ottobre dell’anno scorso l’Amministrazione comunale comunicava che occorrevano 300/400 mila euro circa per adeguare la struttura mentre per la realizzazione delle opere necessarie si indicava il primo semestre del 2025. Successivamente, con una delibera di Giunta del maggio scorso, l’Amministrazione comunale decideva di procedere ad una gara d’appalto per l’affidamento del servizio di gestione del macello. A distanza di un anno e mezzo della chiusura del macello e a quattro mesi dall’ultimo provvedimento non si sa quando verrà riaperta la struttura, insomma si brancola nel buio.

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