MA CHI SONO ALLORA I POPULISTI?

I HAVE A DREAM: così diceva Martin Luther King, così pensano molti ragusani che hanno votato per il cambiamento ma stentano a capirci qualcosa. La crisi avvolge uomini e cose della città, i grillini vincitori dovrebbero essere positivi, ottimisti, liberi di amministrare al meglio per la forza bulgara dei numeri, invece delineano ogni giorno di più un quadro a tinte fosche del futuro, parlando solo di bollette da pagare e di acqua che si perde sottoterra, di mancati trasferimenti e di marachelle della precedente amministrazione.

L’opposizione che ci dovrebbe e ci potrebbe dare coraggio, anche inneggiando ad azioni forti e rivoluzionarie, si limita ad emettere comunicati: è l’opposizione dei comunicati che vengono sfornati ad ogni minimo volo di mosca. Quando poi capita che in una seduta di consiglio comunale si prendono tutti insieme una serie di contumelie da far impallidire anche Grillo, c’è il black-out dei comunicati, nessuno dice niente, forse per garbo istituzionale.

I HAVE A DREAM: capirci qualcosa. Su huffingtonpost.it del 30 ottobre si trova il titolo: Beppe Grillo: “Siamo populisti, parliamo alla pancia della gente. Se andiamo a sinistra è la fine”, con l’articolo che inizia con le parole del leader del M5S: “Non dobbiamo vergognarci di essere populisti”.

http://www.huffingtonpost.it/2013/10/30/grillo-populisti-pancia-ente_n_4176285.html?utm_hp_ref=italy

36 ore prima un consigliere comunale del profondo sud, del secondo comune capoluogo grillino d’Italia, inveisce contro le opposizioni tacciandole, in mezzo al mare di contumelie, di ‘demagogia populista’.

E deve subire, da un impassibile elegante consigliere dell’opposizione berlusconiana, per niente colpito dalle offese se non per qualche difficoltà digestiva, una esaustiva e puntuale contestazione circa l’inapplicabilità di norme in cui si era, avventatamente, cacciata la grillina, con la citazione di leggi fra cui una, addirittura, utilizzata dal sindaco di Parma Pizzarotti per la stessa identica problematica di Ragusa.

I HAVE A DREAM: capire chi sono i populisti e dove stanno di casa.

Tutta colpa di Crocetta, comunque. Se non avesse avuto in animo di eliminare le province, al palazzo di viale del Fante i sodi si sprecherebbero e le esigenze in questione nemmeno ci sarebbero state.

I HAVE A DREAM: capire chi ha ragione e chi ha torto.

E’ tutto un incrociarsi di accuse, dai soldi della Legge su Ibla utilizzati illegittimamente alle bollette nascoste, dall’utilizzo spensierato dei capitoli di spesa al colpevole abbandono della rete idrica ridotta ad un colabrodo, dal piano triennale con i progetti di un assessore al dispregio del paesaggio attraverso le costruzioni in verde agricolo. Ma non una sola delle accuse, di entrambe le fazioni, è stata dimostrata, provata e, soprattutto sancita.

Questo stato di tensione prolungata ha provocato un irrigidimento nei rapporti istituzionali fra i consiglieri, aggravato nelle rispettive compagini man mano che le problematiche da affrontare aumentano.

E c’è stata una esplosione, sia pure contenuta, per ora solo verbale, che qualcuno ha voluto definire aggressione ma che, come ha tenuto a sottolineare il Presidente del Consiglio, può essere ricondotta ad una dialettica politica, magari spinta, a cui sarebbe possibile ribattere con le stesse armi.

Ciò che incuriosisce, e questa curiosità quasi si intravede nelle parole del Presidente, è perché mai nessuno delle opposizioni ha inteso rispondere per le rime: c’è un composto unanime dissenso che andava dalle difficoltà a digerire di Tumino Maurizio a quelle che, cattolicamente, si ispiravano alla carità di Massari Giorgio, attraverso gli umori trasaliti di Mirabella e di Chiavola. Alla fine la sortita più plateale è stata quella di Elisabetta Marino che ha parlato e se ne è andata.

I HAVE A DREAM: capire perché non c’è stata reazione.

L’oggetto del contendere non era tale da sollevare il polverone, le opposizioni avevano colto al volo di proporre all’amministrazione di sostituirsi alla Provincia per i servizi agli studenti disabili, attraverso normative non solo esistenti e perfettamente legittime, ma, addirittura, come fatto rilevare con chiarezza, adottate dal sindaco di Modica e da quello grillino di Parma, in condizioni similari.

La reazione della maggioranza non si è limitata a bocciare l’odg, ma c’è stata la premeditazione di una risposta pesante, a tratti anche offensiva, premeditata in quanto gli interventi più decisi e più articolati erano letti su fogli precedentemente vergati, quindi accuratamente preparati e, forse, anche sottoposti al vaglio dei colleghi di gruppo.

Ma cosa è stato detto di così pesante:

Il consigliere Nella Disca ha interpretato la presentazione dell’odg come l’espressione della politica diffamatoria, oltraggiosa, tendenzialmente strumentale che le minoranze continuano a perpetrare contro i colleghi consiglieri e conto l’amministrazione, evidenziando come viene strumentalizzato il problema delle mamme per il venir meno dei diritti fondamentali causato da 20 anni di politiche scellerate.

Il problema è quindi di responsabilità berlusconiana, non c’entrano nulla Crocetta e i 14/15 deputati grillini che hanno avallato la scomparsa delle province senza nessuna attenzione per le competenze che queste rivestivano. Ma figuratevi se qualcuno osava alzare il dito contro il Presidente della Regione, unico responsabile di questo e di altri incontrollabili disagi, o, peggio ancora, verso i superiori deputati regionali.

I termini ‘diffamatoria’ e ‘oltraggiosa’ che avrebbero potuto  e dovuto innescare, per la loro gravità, un aspro scontro verbale, sono svaniti nel nulla sotto l’effetto deflagrante delle parole del successivo intervento del consigliere Federico che si è detta basita, senza parole, incapace di esprimere in maniera asettica cosa pervade il suo cuore e il suo stato d’animo, ancorché tentata di non parlare ma costretta perché il silenzio non possa essere interpretato come condivisione.

Secondo la Federico c’è una opposizione che cavalca in maniera crudele la disperazione e il disagio dei cittadini, che cerca di portare a suo vantaggio le disgrazie e il dramma di alcune famiglie ragusane, è stato presentato un odg palesemente pretestuoso per mettere in difficoltà l’amministrazione.

Non si sarebbe mai vista una simile, sgradevole e fastidiosa VILTÀ. Come l’amministrazione potrebbe sostituirsi alla Provincia ?

Le famiglie sono consapevoli che la problematica non può essere superata in maniera semplicistica e superficiale, a fini elettorali e squallidamente propagandistici.

Becero atteggiamento dell’opposizione che è definibile solo come demagogia.

La provincia ha provveduto a trovare dei fondi e c’è una vigile attenzione affinché la regione riesca a trovare le somme necessarie. Appello finale affinché le opposizioni assumano atteggiamento collaborativo e rispettoso al fine di instaurare un corretto dialogo istituzionale, abbandonando i comportamenti demagogici e populisti mettendosi, invece, al servizio della collettività per il bene comune.

Sono stati solo i consiglieri Ialacqua e Licitra, con i loro lucidi interventi a definire i contorni istituzionalmente impropri ed eccessivamente inopportuni di alcuni interventi, ancorché giudicati frutto della normale dialettica politica dal Presidente del Consiglio che non ha ravvisato toni aggressivi negli stessi.

Il consigliere Ialacqua, come solitamente avviene per i suoi interventi, è stato di una chiarezza e di una linearità ineccepibili: ancora una volta ha manifestato imbarazzo per le modalità della protesta del gruppo pentastellato. Ma analogo imbarazzo ha avvertito di fronte all’odg, posto in maniera irricevibile, anche per quanto riguarda la scarsa definizione di cifre e di misure da adottare. Il Comune non può essere un pronto soccorso politico, una infermeria da campo per accudire tutti. Impostazione che non da adeguato spazio allo spessore umano che l’argomento merita.

Più pregante l’intervento del consigliere Licitra sul rapporto fra maggioranza e opposizione, in cui ha chiesto alle minoranze, per la maggiore esperienza politica, di giustificare alcune intemperanze dei colleghi di gruppo, definiti ‘ragazzi’, per i quali gli atteggiamenti non vogliono sminuire il ruolo delle opposizioni ma evidenziano lo smarrimento in cui si trovano di fronte ad una dialettica politica a cui non sono abituati e che talvolta, sembra loro solo voler fare perdere del tempo. Giovani da giustificare in ogni caso, perché solamente entusiasti e pieni di voglia di fare, che il consigliere Licitra vorrebbe fossero gratificati di paterna comprensione.

Conoscendo le doti umane e professionali dell’avv Licitra, note anche prima della conversione grillina, non si può minimamente dubitare della sua perfetta buona fede e delle intenzioni costruttive dell’intervento, ma non ci si può esimere dal rilevare come più opportuno sarebbe rivolgere l’esortazione ai ‘ragazzi’ più che alle minoranze, trasferendo loro queste giuste cognizioni di consuetudini politiche che, come ha fatto rilevare nel suo successivo intervento Sonia Migliore, provengono appunto da una ‘saggezza diversa’.

Dopo la dichiarazione di voto del consigliere Mirabella, si è proceduto alla votazione e l’odg è stato bocciato con 18 voti contrari, 5 favorevoli e un astenuto.

Agli interventi contro le opposizioni va aggiunto quello del consigliere Liberatore che ha trovato il preambolo dell’odg, “per una tematica davvero importante, terribilmente povero di contenuti, scritto di fretta e furia ed intriso di quella voglia di recuperare il passo dal punto di vista politico rispetto all’azione simbolica del M5S.

I grillini vengono tacciati  di essere mocciosi, , incompetenti e senza esperienza. Non è vero che la maleducazione è il nostro marchio di fabbrica né a Roma né a Ragusa e lo dimostreremo oltremodo.

Con le parole, nel nostro piccolo, siamo riusciti a portare la notizia della loro protesta in tutto il territorio nazionale, tramite la condivisione, nei social network, dei deputati regionali del Movimento 5 Stelle e nel Blog di Grillo sempre attento alle storie di natura sociale più intricate e poco affrontate dalla stampa.

Prima che sia impegnata l’Amministrazione a svolgere il trasporto ed il servizio di assistenza specialistica, con il rischio di avere poi altri servizi ridimensionati per mancanza di risorse adeguate, vorremmo che siano la Regione Siciliana e la Provincia a cambiare passo lottando agli sprechi e invertendo le priorità per ripartire dall’aiuto ai cittadini in tutte le sue sfaccettature”.

I HAVE A DREAM: capire se è finita qui, oppure le sedute per il bilancio ci riserveranno altri teatrini.

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