MA CHI DECIDE COSA?

L’Europa giudica l’aeroporto di Catania “non strategico” e lo posiziona in seconda fascia. Il ministro Passera prende atto e condivide. Poi chiude il cerchio, negando l‘”interesse nazionale” all’aeroporto di Comiso, nonostante l’opera sia stata realizzata con fondi comunitari.

Dice: “C’è tempo per rimediare perché il Piano aeroportuale dovrà essere approvato dalle Regioni”. Vero. Ma ci tormenta l’idea che a monte ci sia sempre qualcuno pronto a decidere per tutti e che, per correggere poi gli errori marchiani commessi, specie quando si tratta di maltrattare il Sud, si debba rimediare in extremis, magari ricorrendo a modifiche che sanno di compromesso e che, il più delle volte, producono lo stesso risultato di un vestito rivoltato.

La domanda è questa: Dov’erano i nostri parlamentari europei quando l’Europa ha ritenuto che lo scalo di Fontanarossa fosse da considerare di serie B?

E in quali faccende affaccendati erano i nostri parlamentari nazionali, ma anche regionali, mentre il ministro Passera metteva mano al Piano degli aeroporti italiani?

Un ministro deve fare il ministro. Giusto. Ma gli eletti, quelli che hanno ricevuto tanto di mandato per rappresentare le istanze della gente, dei territori, dei Comuni, delle Province, delle Regioni, devono vigilare, controllare, documentarsi, intervenire, interrogare, proporre, chiedere conto e ragione prima che qualcuno si permetta di decidere cosa.

Ora, a cose fatte, c’è da essere indignati nell’assistere alla corsa ad ostacoli dei rappresentanti politici di casa nostra, tutti presi dall’interesse personalissimo di giustificare l’ingiustificabile. In certi casi, in questi casi, meglio tacere.

 

 

 

 

 

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