Per l’ultimo saluto a don Giugginu anche la sua “Francesca”. Adesso gelati e granite per gli angeli

Non è mancata la sua amata “Francesca”, la sua 127 modificata in camioncino per i gelati, per l’ultimo saluto. Oggi pomeriggio i funerali di don Giugginu, il notissimo gelataio di Modica che è morto giovedì scorso all’ospedale Maggiore dove era giunto 24 ore prima.

Gli chiedevi un gelato al limone e lui insaccava con la sua paletta magica all’interno del pozzetto e tirava fuori un gusto unico: limone, cioccolato, fragola, stracciatella, pistacchio.

Una fermata rapida, e poi ancora in giro con la sua auto-banco gelati, per gridare all’altoparlante: “gelaaati e granite”. La moglie nel laboratorio di Via Fontana costantemente a preparare il prodotto, lui arrivava, caricava e ripartiva. Presenza fissa in tutte le feste.
Eppure lui diventò gelataio per caso, nei fatti era un muratore. Tramite il cognato, iniziò a lavorare alla Latteria e da lì acquisì la giusta competenza che lo hanno fatto diventare il gelataio d’eccellenza di Modica.

E’ morto all’età di 86 anni Don Giugginu, al secolo Giorgio Di Rosa, il “re dei gelati e delle granite” di Modica. Per 60 anni Don Giugginu ha svolto l’attività di gelataio ambulante servendo almeno quattro generazioni di modicani, utilizzando la sua casa in via Fontana come laboratorio per la preparazione del gelato.

contributo fotografico di Gianni Lucifora

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