Lotta ai depositi abusivi di scarti agricoli. Scattata una denuncia a Scicli

Una catasta di scarti agricoli depositati su un terreno sito alla lontana periferia di Scicli. Gli agenti della Polizia Locale sono intervenuti in un appezzamento di terreno fra il centro abitato e la borgata di Cava d’Aliga. La scoperta fatta dai caschi bianchi, dai sopralluoghi effettuati, non ha lasciato ombre di dubbi. In quell’appezzamento si depositavano rifiuti non pericolosi provenienti da produzioni agricole. Le indagini della Polizia locale hanno riguardato anche il sistema di ammassamento. E’ apparso chiaro che i rifiuti depositati nel terreno non erano il frutto di un’attività in loco ma che provenivano da altre zone. Il proprietario dell’area, insomma, avrebbe creato un’attività di raccolta e deposito di materiale riconoscibile come scarti agricoli. A suo carico una denuncia alla Procura della Repubblica di Ragusa.


Sul corretto smaltimento degli scarti agricoli il Comune di Scicli ha abbracciato una vera e propria battaglia.


Battaglia legata alle fumarole che “aggrediscono” il territorio a partire da questo mese di maggio per continuare a tutto il mese di agosto. Periodo in cui si procede con la dismissione degli impianti serricoli per l’avvio delle nuove campagne di produzione. L’attenzione del Comando di Polizia Locale è alta su questi temi. Quotidianamente pattuglie di vigili urbani presidiano il territorio cercando di contrastare il fenomeno dell’abusivismo ambientale. “L’attività del nucleo ambientale del Corpo di Polizia locale ha permesso di sventare la gestione non autorizzata di rifiuti, individuando una discarica abusiva in cui era stata conferita un’ingente quantità di rifiuti speciali non pericolosi provenienti da coltivazione in serra – commenta il sindaco Mario Marino – questo è il frutto di un costante impegno degli uomini della comandante Maria Rosa Portelli su input dell’Amministrazione. E’ in corso una costante e massiccia attività di tutela del territorio, attraverso l’impiego di sistemi di videosorveglianza e di repressione da parte del personale che svolge il suo lavoro con grande professionalità ed impegno”.

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