L’ORDINANZA DEL PALLONE

“Il sindaco non perde tempo e per venire incontro alle numerose lamentele pervenute da parte dei residenti per gli schiamazzi e per il rischio di danni a cose e persone, emette un’ordinanza che vieta il gioco a palla o, comunque, qualsiasi altra forma di gioco che consiste nel lancio di oggetti che possono provocare danni. Sono assolutamente d’accordo che il nostro patrimonio artistico debba essere tutelato e protetto da qualsiasi forma di incuria e vandalismo da parte di chiunque. Ma addirittura arrivare al punto di emettere un’ordinanza per vietare di giocare nella piazza sottostante il sagrato della Cattedrale mi sembra un po’ esagerato”.

Inizia in questi termini il documento che Alessandra Sgarlata, delegata del quartiere “Centro” del Pd di Ragusa, ha diffuso con riferimento alla recente ordinanza firmata dal primo cittadino. “Da sempre, da quando memoria ricorda – continua Sgarlata – “u cianu” di San Giovanni è stato teatro delle partitelle dei giovani che abitavano il centro storico di Ragusa come mi confermano tutti i genitori di quei bambini che in questi giorni si erano concessi il lusso di ritrovarsi in quei luoghi per passare qualche ora insieme. Sicuramente, a volte, c’era qualche vetro rotto, qualche pallone poi bucato e qualche danno qua e là. Ma la tolleranza e il rispetto di tutti avevano sempre prevalso. Si è sicuramente registrata qualche esagerazione. Ma invece di emettere un’ordinanza con un divieto a 360 gradi, non sarebbero bastati i controlli della polizia di quartiere o dei vigili urbani per assicurare la tranquillità e il rispetto delle regole civili da parte di tutti? Adesso che in quella piazza, non il sagrato ma la parte sottostante, non si può più giocare, il sindaco dove permetterà a quei pochi ragazzi, ragusani e non, rimasti in centro, di incontrarsi qualche ora nel pomeriggio? C’è la possibilità di individuare delle strutture comunali per potere permettere loro, visto che ne hanno tutto il diritto, di riunirsi e svagarsi come meglio credono anche con una semplice partita di pallone?”

“Io spero che – dice ancora Sgarlata – come ho sempre detto, non si continui più sulla strada del curare. Meglio quella del prevenire. Non possiamo tagliare corto vietando. Occorre creare alternative, creare un ambiente più felice e sereno per il rilancio del centro storico. Oppure questo centro si ha l’intenzione di desertificarlo completamente? Imporre con la forza le proprie scelte è la strada più semplice. Ma a cosa porterà? Se si tenta sempre di reprimere i comportamenti dei cittadini fino a quando questi stessi potranno resistere?”

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