L’ON. INCARDONA INTERVIENE SULLA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI ALL’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA

“Come ho avuto modo di sottolineare durante i miei interventi in Aula, sia ieri in fase di discussione generale sul decreto legge che modifica l’articolo 3 dello Statuto della Regione Siciliana e che riduce il numero dei parlamentari all’Assemblea Regionale da 90 a 70, sia oggi nella dichiarazione di voto, ribadisco di essere d’accordo sulla riduzione, così come dimostrato dal mio voto favorevole. Tuttavia, ritengo che l’Assemblea abbia perso un’occasione utile per procedere ad una riforma organica dello Statuto Siciliano”.

Così l’onorevole Carmelo Incardona del gruppo Grande Sud interviene sulla questione della riduzione del numero dei parlamentari.

Secondo Incardona l’argomento è stato affrontato però con troppa fretta e superficialità. Il Parlamento, ancora una volta, si è spogliato del suo ruolo, rinunciando ad essere nuovamente protagonista della vita politica e legislativa siciliana. L’approvazione della riduzione del numero dei parlamentari, benché risponda ad una chiara esigenza di risparmio, cavalca l’onda dell’antipolitica ed obbedisce a logiche di pura demagogia.

“Avremmo dovuto usare più tempo – spiega Incardona – per lavorare meglio alla modifica e dotare lo Statuto dei giusti contrappesi che impedirebbero all’Assemblea Regionale Siciliana di essere ostaggio del Presidente della Regione che, con la minaccia di possibili dimissioni, condiziona l’operato dei deputati. Dovremmo impegnarci per prevedere l’istituto del Vicepresidente di Regione per impedire che il Presidente possa permettersi di prendere a pesci in faccia il Parlamento.”
I ritardi nell’elaborazione di una riforma per Incardona sono da attribuire al Presidente Lombardo che all’inizio si oppose anche al disegno di legge proposto al Senato della Repubblica e poi alla incapacità della Commissione Speciale Statuto di elaborare una proposta di riforma. Commissione che, tra l’altro, è stata soppressa dal Presidente Cascio che in quell’occasione fece gli interessi del Parlamento, mentre oggi si è reso complice dell’oltraggio alle prerogative parlamentari ed ha contribuito ad imbastire un cocktail di ipocrisia”

“La dignità dell’Istituzione Regionale – conclude il parlamentare di Grande Sud – dipende soprattutto dagli equilibri tra Assemblea e Governo e su questo punto bisognerà tornare per una riforma costituzionale sensata e di responsabilità”.

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