L’OLIO DI CHIARAMONTE BATTE GRECIA E TURCHIA

I principali fornitori dell’olio in Ungheria sono la Grecia e la Turchia. Ma da oggi queste due nazioni che pure producono in modo egregio questo condimento avranno un temibile avversario in Chiaramonte Gulfi che produce forse il migliore olio d’Europa e che vuole pur essendo un prodotto di nicchia conquistare i mercati d’elite dell’Est. L’olio chiaramontano è da ieri “sbarcato” a Budapest dive sarà degustato dall’Amasciatore italiano on Ingheria, dal sindaco di Budapest e dal sindaco di Szeghed  oltre agli otto delegati dei altrettante nazioni europee ( Italia compresa ) che partecipano al Progetto europeo Competenze  per Adulti in azione che fa la penultima tappa in Ungheria per concludersi in tarda primavera on Romania. Questo grazie alla Municipalità di Chiaramonte che con il sindaco avv. Giuseppe Nicastro ha preso a volo l’occasione fornita dall’Associazione Agorà di Ispica che è il partner italiano del progetto. Quindici confezioni del pregiato prodotto chiaramontano sono partiti per l’Ungheria (anzi al momento in cui scriviamo sono già a destinazione) inseriti in una elegante confezione contenente tanti atri prodotti “pregiati” della Provincia iblea per una kermesse ungherese di grande rilievo nel cuore dell’Europa continentale. Il tutto con uno sforzo assolutamente irrisorio grazie all’impegno del Comune, dell’Agora e dell’Hgo srl che ha curato la logistica dell’evento in terra magiara. Non finiremo mai di sottolineare che accanto alla progettualità culturale della nostra Provincia bisogna mettere in evidenza anche l’eccellenza dei nostri prodotti agricoli che per la verità qualcuno ha già fatto ma spendendo una barca di soldi “fenomeno” che per il meeting ungherese ed europeo non si è assolutamente verificato perché ognuno ha fatto la sua piccola parte ed il risultato è stato grandioso se si pensa ad esempio che il Comune di Chiaramonte Gulfi ha mandato, come abbiamo riferito, il grandioso olio delle colline iblee in confezione da 250 grammi e Santa Croce Camerina il famoso “Pane di San Giuseppe” della pezzatura di 200 grammi dal valore grandioso per cultura, tradizione, presentazione e dal costo vicino alle zero. Ma di questo parleremo domani. (t.s.)

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