LO STESSO NIKI VENDOLA NON SAREBBE D’ACCORDO

Siamo stufi di sceneggiate raffiguranti giovani e meno giovani tutti d’un pezzo, scesi su questa terra a miracoli mostrare. Quelli che noi il bene… tutti gli altri il male. Che, navigando come tutti i comuni mortali nella pur difficile e travagliatissima realtà quotidiana, si sbracciano per apparire unici detentori del dono della perfezione umana, morale e politica. Tant’è che, spesso e volentieri, omettendo di riflettere sulla fragilità della condizione umana, indifferentemente colorata di rosso, nero o bianco, dimostrano di soffrire di irreversibile daltonismo sociale.

Succede che 20 persone, tra funzionari, amministratori e dirigenti della Geo-Ambiente, ditta che gestisce il servizio di raccolta rifiuti a Pozzallo, siano state coinvolte in una indagine giudiziaria per tutta una serie di presunti reati. “Trattate” mediaticamente con titoli e titoloni, prima ancora di essere  raggiunte da avviso di reato. Succede pure che un grande moralizzatore della vita pubblica cittadina, immune da peccato, si sia precipitato a dettare agli “imberbi” ( dal punto di vista dell’esperienza amministrativa) amministratori locali l’agenda dei provvedimenti da adottare ex nunc: scioglimento del contratto con la ditta appaltatrice e costituzione di parte civile da parte del Comune. A prescindere dall’esito dell’eventuale processo. E senza valutare pro e contro di decisioni affrettate che potrebbero risultare più nocive del presunto male. Il processo politico è servito. Fuori, naturalmente, dalle competenti aule di tribunale. Se è questo il “saggio” metro di valutazione proposto dal nostro politico eccellente, inutile parlare di garanzie costituzionali. Fra l’altro, fare proseliti in questo clima di primi della classe, non è stato difficile. Adrenalina a mille, quelli che noi il bene…tutti gli altri il male… hanno facilmente abboccato.

Ed allora la domanda è questa: ognuno è libero di anticipare, assumendosene piena responsabilità personale,  amministrativa e politica, sentenze e condanne. Ma l’indignazione artatamente esibita da sedicenti attori sociali illibati, in questo mondo di “ladri e farabutti in attesa di giudizio”, non può funzionare a senso unico. Lo stesso compagno Niki Vendola, accusato di abuso d’ufficio, ma innocente fino a prova contraria, non sarebbe d’accordo.

 

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