L’ITALIA RISCHIA IL DEAFULT

Troppi sono coloro che parlano di politica malata, dell’incapacità di chi ci rappresenta, dell’insuccesso del Bipolarismo, del fallimento di Berlusconi, di un’ economica che non c’e’ piu’ e delle drammatiche conseguenze sociali. Strano che molti di questi personaggi se ne siano accorti solo adesso. Io penso che la crisi nasca proprio dalla Società, avendo scelto uomini e partiti , che non hanno saputo o, meglio, voluto rispondere al disagio delle famiglie, delle imprese, del ceto medio , con l’attuazione di un vero progetto per il rilancio della crescita in modo da ridistribuire opportunità e risorse in maniera equa.

Per tale ragione , la corruzione di alcuni, viene considerata come la colpa di molti. È per tale ragione che ogni privilegio legato allo status di rappresentante è come uno schiaffo a chi fatica ad arrivare alla fine del mese.

Noi dell’MNC abbiamo sempre sostenuto che oggi è necessario che  la politica si dia delle regole ben precise: trasparenza, sobrietà, etica, morale e rigore. E’ questo quello che oggi chiede il Popolo, è quel pizzico di moralità per poter continuare a guardare in faccia la democrazia.

Non facciamo però l’errore di pensare che questa medicina sia sufficiente, così come sarebbe  sbagliato rincorrere un Beppe Grillo con argomentazioni che lo fanno rimanere imprigionato nella sua demagogia. 

Quindi il riscatto della politica, quella che si fonda sulla partecipazione attiva dei cittadini deve passare necessariamente da un progetto per il Paese, dalla volontà di cambiare veramente , scegliendo tra alternative legittime. 

Noi diciamo che la vera sfida si combatte fuori dai PALAZZI, dove i genitori hanno timore per i loro figli per un futuro incerto sempre più impietoso, dove tanti fanno enormi sacrifici per arrivare alla fine del mese senza poterci arrivare.

Oggi occorre che la politica si confronti  con l’aumento della disoccupazione, soprattutto di quella femminile e giovanile, che ha raggiunto nel nostro Paese livelli record, con le famiglie a rischio di indigenza che continuano ad aumentare, con gli imprenditori che non riescono più a mantenere i lavoratori per una tassazione troppo altra rispetto alla rendita. Occorre un progetto  che dia una risposta seria sulla  questione sociale. Bisogna mettere tutto in discussione non c’e’ piu’ posto per i tatticismi. Per affrontare il disagio sociale ci vuole la crescita, dunque è necessario cambiare  la rotta delle politiche attuate sino ad oggi. Occorre  rompere la gabbia dell’austerità, che deprime l’economia e che, proponendosi di  curare il debito pubblico, in realtà lo incrementa. Occorre lanciare una nuova stagione  di investimenti, selettivi ovviamente, destinati a infrastrutture, reti, ricerca,  conoscenza. Non è vero che la crisi si cura solo tagliando la spesa pubblica: la crisi si 

cura riducendo gli sprechi della spesa corrente e destinando risorse per investimenti 

sul futuro.

Noi diciamo agli Italiani che occorre arrivare al voto delle prossime politiche con idee chiare: gli elettori  dovranno scegliere tra due diversi percorsi. O il rinnovamento di una classe politica ormai superata, avendo fallito su tutti i fronti oppure rivotare coloro i quali hanno ridotto il nostro Paese alla rovina. Noi insieme ad altri vogliamo offrire la prima alternativa e cioe’, il rinnovamento della classe politica, altrimenti sarà l’Italia intera a rischiare il default.

E il fatto preoccupante sta nel fatto che il default  potrebbe investire lo stesso  impianto democratico. Ci auguriamo che gli Italiani si rendano conto che questa volta si gioca con il fuoco e senza alternative, l’Italia diventerà come la Grecia.

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