L’ITALIA CHE VORREBBERO GLI ITALIANI

Dal panorama che risulta, la “Italia  dei 60 milioni di repubbliche”, più volte evocata su queste pagine dal sottoscritto,ha avuto una clamorosa conferma dai seguenti fatti : un presunto comico vuole fare il costituzionalista, non accorgendosi che,purtroppo, la nostra Carta è viziata da troppi difetti, il più grave dei quali è rappresentato dalle 2 Camere, ma anche dalla  mancata regolamentazione attuativa  degli artt.39 e 40; perché tali fatti non vengono resi noti ? Perché si è preferito “dare addosso” all’art.18, in materia di lavoro, anziché adottare quanto da anni “predicato” dal prof. Ichino, che pure è un docente di sinistra ? L’unica possibilità per risolvere questi ed altri,numerosi problemi che determinano divisioni e decadenze dell’Italia a tutti i livelli ed in tutti i settori (tranne che nella ricerca scientifica) insisto nell’indicarla nella formazione di un Governo costituito dai maggiori 3 Partiti, eletti dal Popolo, PD- PDL – CSU i cui Leader si alternino nella carica di Premier, per la durata proporzionale ai voti raccolti. I rappresentanti dei movimenti popolari (Lega Italica)  portatori di idee e programmi, per dare concreto lavoro ai   3 milioni di disoccupati, dovrebbero svolgere la funzione di collegamento tra la massa delle aziende e sindacati, lo stesso governo e le Istituzioni Europee, anche per incidere realmente sulle necessità pratiche delle aziende,per essere messe in condizione di dimostrare finalmente il valore del lavoro italiano. Pertanto, lanciamo un Proclama di Reale Unione Nazionale, attuando nel contempo la Piena Democrazia, secondo i voti da ciascuna Forza Politica concretamente ricevuti, nell’interesse nazionale. L’ulteriore suggerimento dovrebbe essere quello d’inviare al Parlamento Europeo un Gruppo Parlamentare Unito nel perseguire gli Autentici Interessi  Nazionali, attuando i Mille Programmi ed eliminando la disoccupazione in Italia,combattendo contro gli egoismi germanofili. In tale ottica, eviteremmo anche le pessime figure attualmente fatte con l’India, permettendo, noi ideatori con Grozio del diritto internazionale,di vedere leso tale diritto e con esso anche le dignità e libertà di nostri soldati.

 

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