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L’Iside di Kamarina: importante incontro con l’egittologo ragusano Lorenzo Guardiano
04 Ott 2023 09:06
Il Museo Archeologico Ibleo ha contenuto a stento i tantissimi che lunedì pomeriggio hanno voluto ascoltare la conferenza del professor Lorenzo Guardiano.
Giovanissimo docente ragusano di Egittologia all’Università di Milano, il dottor Guardiano (già noto negli ambienti accademici nonostante i suoi trenta anni appena compiuti) ha deliziato l’attentissimo pubblico con una dotta relazione sulla “Iside di Kamarina”, ovvero una brocca bronzea ritrovata nel mare antistante la subcolonia greca nel 1999, risultato di un naufragio a poche centinaia di metri dalla spiaggia.
l’ISIDE DI KAMARINA
Già studiata e pubblicata dall’archeologo (e allora Direttore del Museo di Kamarina) Giovanni Di Stefano, la brocca è stata analizzata da Lorenzo Guardiano con riferimento alla rappresentazione della dea Iside in un bassorilievo saldato al manico della brocca, datata alla fine del primo secolo dopo Cristo.
Introdotto da Carmelo Arezzo, presidente della Società ragusana di Storia Patria, e presentato da Giovanni Di Stefano, Lorenzo Guardiano ha discusso della iconografia dell’importante reperto camarinese, che, allo stato degli studi, risulta unico nel suo genere. Unicità determinata dalla rappresentazione della dea Iside con in braccio un piccolo quadrupede, un gatto o forse un cane. Su questa identificazione della divinità egizia (ma ellenizzata e poi accolta anche nel pantheon della Roma imperiale) il professor Guardiano ha discusso illustrando le varie sue ipotesi, tutte suffragate da rimandi alla antica iconografia mediterranea, ai testi di autori classici, alle sue stesse conoscenze, vaste al punto da poter mettere a confronto i punti in comune e quanto separa e distingue egizi, greci e romani, in una mitologia che viaggia dal terzo millennio prima di Cristo al terzo secolo dopo Cristo. Il tutto accanto alla brocca bronzea per l’occasione sistema dentro una teca vitrea e osservabile da vicinissimo.
È stata l’occasione per visitare il Museo Archeologico Ibleo dopo la riapertura di qualche mese fa. Un museo che, per dinamiche sconosciute ai più, rimane poco frequentato a fronte di una ricchissima collezione di reperti frutto delle donazioni private e della diretta attività della Soprintendenza di Ragusa.
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