“L’INTERESSE DEI SINGOLI NON DEVE PREVALERE SULL’INTERESSE PUBBLICO”

 

Tornare a fare la politica di un tempo, quella fatta di dialogo fra le parti, di confronto, di analisi e discussione del problema e, infine, di risoluzione dello stesso. Quella politica che non si pone “contro” nessuno, ma che si sviluppa “per”. Solo dal confronto di idee differenti possono esser trovate, infatti, soluzioni ottimali”. Questa è la ricetta che il movimento Territorio di Comiso, consiglia. Una sorta di breviario del buon politico e della buona politica. Un nuovo concetto nella politica: Amore.

“La politica dei nostri tempi necessita di un cambiamento”. Questa frase, tuonante come un fulmine a ciel sereno, suona, però, come una frase fatta; una frase a cui ci hanno abituato da molti anni, che ascoltiamo nei discorsi dei “volti noti” della politica, ma che non ha mai avuto un riscontro concreto nella realtà.
La politica, nobile arte, dovrebbe avere il ruolo che le è proprio: fungere da filtro fra i principali problemi della gente, da una parte, e le istituzioni deputate a risolverli, dall’altra.
La politica è, per dirla con le parole di Aristotele, l’antica arte di governare la società, di amministrare la “Polis”, città appunto, per il bene di tutti i suoi membri, attraverso la configurazione di uno spazio pubblico a cui tutti i cittadini partecipano.
Ma la realtà è diversa. Oggi accade sempre più spesso che l’interesse dei singoli prevalga sull’interesse pubblico, le contrapposizioni di partito (destra contro sinistra) risultano, nelle piccole realtà comunali, molto marcate e tali da far distogliere l’attenzione dai provvedimenti urgenti per la città.
La politica, nobile arte, dovrebbe essere la più alta forma di carità (Papa Paolo VI) ed essere fatta con passione e al servizio della gente. In una parola: con amore.
E’ quanto affermato dal commissario cittadino di “Territorio” di Comiso – il dott. Giovanni Distefano – il quale, insieme a un nutrito gruppo, formato soprattutto da giovani, fa un appello e richiama, fra le fila del movimento, tutti coloro che credano ancora nella buona politica, che abbiano la voglia di “dare” piuttosto che l’aspirazione di “prendere” e che vogliano contribuire ad amministrare nel modo migliore la propria città.
E questo è il proposito che si prefigge l’associazione “Territorio”: tornare a fare la politica di un tempo, quella fatta di dialogo fra le parti, di confronto, di analisi e discussione del problema e, infine, di risoluzione dello stesso. Quella politica che non si pone “contro” nessuno, ma che si sviluppa “per”. Solo dal confronto di idee differenti possono esser trovate, infatti, soluzioni ottimali.
Proprio per questo, bisogna ripartire dal territorio, dalle nostre radici e dalla nostra identità; unico motore che deve ispirare l’azione dell’uomo, soprattutto in un momento in cui si verificano due grandi stravolgimenti della società: l’evidente crisi dei partiti politici, non più legati alle forti ideologie di destra e sinistra che hanno contraddistinto il XX secolo, e la profonda crisi economica che sta minando, invece, la stabilità delle famiglie italiane.
Territorio, infatti, è un’associazione di uomini liberi, che intendono reagire a concetti di destra e sinistra “precompilati”, concetti che riflettono la superficialità degli uomini che hanno amministrato (male) la cosa pubblica e che hanno condotto le famiglie e le imprese italiane quasi al fallimento. Territorio, pertanto, lascia spazio all’uomo e alle idee, propone soluzioni all’attuale fase di stallo e di crisi profonda del nostro sistema socio-economico, puntando soprattutto alla valorizzazione del minimo comune denominatore che lega tutti i cittadini: l’appartenenza territoriale. Lasciando da parte la sterili conflittualità partitica che non porta a nessun risultato positivo.
La democrazia, in futuro, tornerà ad essere esercitata nuovamente nel suo naturale e legittimo ambito: i partiti politici. Ma ciò sarà possibile solo quando i partiti saranno riformati, quando torneranno a difendere le esigenze della gente e a rappresentare il popolo, unico soggetto depositario della sovranità statale.
Comiso, da questo punto di vista, è stata da sempre teatro di accesi attacchi reciproci, mossi tanto dai partiti di destra che di sinistra, che non hanno pensato al bene di tutti, ma si sono adoperati sempre e soltanto a scaricarsi le responsabilità (quella si reciproca) per il dissesto del Comune, per le inefficienze e per i debiti dello stesso.
Territorio a Comiso vuole recuperare il ruolo ormai perso dei partiti politici, creare uno spazio in cui si possa discutere di politica, liberi da preconcetti e senza incompatibilità con gli schieramenti, ponendosi, altresì, come nuovo interlocutore nello scenario politico cittadino”.

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