È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
L’INESTIMABILE VALORE DEL VERDE URBANO
10 Lug 2013 21:11
Nel corso della sua storia ed esponenzialmente negli ultimi decenni, l’uomo si è sempre più allontanato dalla Natura fino a renderne netta, oggi, la dicotomia, privandosi agli estremi di quell’habitat che lo ha cullato per migliaia di anni. Perchè quindi non arricchire con alberi gli spazi delle nostre città per ricreare un ambiente più idoneo alla vita?
Gli alberi e gli spazi verdi in città hanno un impatto positivo sulla salute dell’uomo sia per il miglioramento della qualità dell’aria e per la mitigazione del clima, sia perchè creano un ambiente più rilassante e godibile.
Le piante sono essenziali per la nostra vita e per quella del nostro pianeta. Ci forniscono l’ossigeno e sottraggono dall’aria l’anidride carbonica (CO2) attraverso la fotosintesi clorofilliana, contrastando l’effetto serra derivante dall’uso dei combustibili fossili.
Inoltre gli alberi intercettano e rimuovono dall’aria una rilevante quantità di inquinanti. Secondo uno studio (Novack) relativo a 55 città degli USA , il verde urbano rimuove 711.000 tonnellate per anno di inquinanti (CO, NO2, O3, SO2 ) e determina un risparmio, sui costi derivanti dall’inquinamento, di 3.8 miliardi di dollari per anno.
E non solo.
Una recente ricerca, pubblicata da Environmental Pollution, ha dimostrato che il verde urbano fa diminuire efficacemente e significativamente la quantità di polveri sottili dall’aria che respiriamo. Lo studio è riuscito a stimare i vantaggi dell’impatto complessivo del verde urbano sulle concentrazioni del particolato fine inquinante, il Pm2.5 (inferiore ai 2.5 micron). Queste polveri sottili presenti nell’aria provocano danni alla salute come infiammazioni polmonari, aterosclerosi, tumori e alterazioni delle funzioni cardiache, compresa una mortalità precoce. La ricerca ha stimato le quantità di polveri sottili rimosse dall’aria e calcolato i benefici derivanti in termini di salute ed economici in dieci città americane: Atlanta, Baltimora, Boston, Chicago, Los Angeles, Minneapolis, New York, Philadelphia, San Francisco e Syracuse. Si è visto che gli alberi dei parchi urbani e dei viali alberati rimuovono in maggior parte il particolato di più grandi dimensione (Pm10, inferiori ai 10 micron) mentre la rimozione del sottoinsieme Pm2.5, nonostante sia inferiore, ha la massima implicazione sulla salute e sui costi. Per stimare l’incidenza degli effetti negativi delle polveri sottili sulla salute (mortalità e morbilità) e la loro correlazione con il valore monetario che deriva dai cambiamenti nelle concentrazioni di Pm2.5, è stato utilizzato il software BenMAP dell’Agenzia di protezione ambientele USA. Si è calcolato che annualmente la quantità totale di Pm2.5 rimossa dagli alberi è di circa 4.7 tonnellate a Syracuse, 64.5 tonnellate ad Atlanta. Il risparmio economico annuo in termini sanitari, derivanti da un complessivo miglior stato di salute dei cittadini che usufruiscono di verde urbano, è stimabile ad esempio a New York intoro ai 60 milioni di dollari. «Abbiamo bisogno di più ricerca per migliorare queste stime», dicono i ricercatori, «ma il nostro studio suggerisce una volta di più che gli alberi sono uno strumento efficace nella riduzione dell’inquinamento dell’aria e la creazione di ambienti urbani più sani».«Questo studio illustra chiaramente che i boschi urbani sono investimenti di capitale, perché purificano aria e acqua pura, riducono i costi energetici e rendono la città più vivibile. Semplicemente le foreste urbane migliorano la vita».
In un altro studio, guidato dal dottor Mathew White dello European Centre for Environment & Human Health (UK) pubblicato sulla rivista Psychological Science si è dimostrato che chi vive in aree urbane ricche di spazi verdi tende ad avere maggior benessere psicofisico rispetto agli abitanti di città che non dispongono di parchi, giardini, o altri spazi verdi nelle vicinanze. Il dottor White, esaminando i dati ottenuti dai sondaggi proposti a migliaia di famiglie del Regno Unito ed effettuati nel corso di molti anni, ha scoperto che l’effetto, per coloro che vivono nelle aree più verdi, è paragonabile addirittura a quello di un grande evento della vita, come un matrimonio. “Abbiamo scoperto che vivere in una zona urbana con livelli relativamente alti di spazio verde può avere un impatto significativamente positivo sul benessere, pari a circa un terzo dell’impatto di essere sposati” ed è anche equivalente a un decimo dell’impatto per un disoccupato di essere assunto. “Questi confronti sono importanti per i politici, quando si deve decidere come investire le scarse risorse pubbliche, come ad esempio per lo sviluppo del parco o per la manutenzione, e capire quale sarà il ritorno per il loro investimento”, ha spiegato White. Anche brevi periodi di tempo in spazi verdi aumentano il funzionamento cognitivo e migliorano l’umore; gli effetti sul singolo individuo poterbbero essere di lieve entità ma molto ampi se riferiti ad una intera comunità. “Questa ricerca potrebbe essere importante per psicologi, funzionari della sanità pubblica e urbanisti che siano interessati a conoscere gli effetti che l’urbanizzazione e la pianificazione urbanistica possono avere sulla salute e il benessere della popolazione” ha concluso il dottor White.
Oltre ad essere un beneficio per la salute, un altro studio, condotto dalla Temple University di Philadelphia, ha dimostrato che i parchi urbani contribuirebbero a diminuire gli atti di criminalità, contrariamente a quanto ci si potrebbe immaginare. Il parco pubblico, in quanto tale percepito come bene comune, resposabilizza la comunità nella sua salvaguardia e sorveglianza. Utilizzando dati satellitari e confrontandoli con i dati della criminalità si è visto che questa cala notevolmente a livello ed in prossimità non solo di parchi urbani ma molto più semplicemente in tutte le zone in cui è presente una rigogliosa vegetazione.
Un altro ruolo positivo della presenza di vegetazione in città riguarda l’effetto di mitigazione del fenomeno conosciuto con il nome di “Isola di calore urbana” (Urban Heat Island, UHI). Le città sono caratterizzate da temperature più elevate rispetto alle zone rurali circostanti; ciò è determinato soprattutto dai materiali con cui le città stesse sono costruite e dalla maggiore attività antropica che viene condotta al loro interno. Questo fenomeno è particolarmente dannoso per la salute umana nella stagione estiva in corrispondenza delle ondate di calore in quanto la temperatura dell’aria in città, oltre a raggiungere valori più elevati rispetto alle aree rurali circostanti nelle ore diurne, si mantiene elevata anche nelle ore notturne, riducendo la capacità di ripresa dell’organismo umano dalle condizioni di estremo calore a cui è stato sottoposto durante il giorno. Le zone alberate sono in grado di contribuire all’abbassamento delle temperature urbane creando zone d’ombra e tramite i processi di evaporazione e di traspirazione delle foglie. Tutto ciò si traduce anche in una riduzione dell’uso di condizionatori e quindi di consumi di energia elettrica con relativa diminuzione nelle emissioni di gas climalteranti.
I benefici offerti dalla piantumazione di alberi in città sono innumerevoli.
Gli alberi sono barriere naturali antirumore e riducono l’inquinamento acustico. Per tutto l’anno ad esempio un filare di alberi sempreverdi abbatte i rumori di circa 6 decibels. Rallentano il deflusso superficiale delle acque piovane, favoriscono l’infiltrazione nel terreno prevenendo frane e smottamenti. Contribuiscono al mantenimento della biodiversità in quanto habitat naturale di molte specie animali. Inoltre aumentano il valore economico degli immobili situati in loro prossimità.
Ma a parte quello che ci dicono i freddi dati numerici degli studi, per l’uomo è giunto il momento, senza alternative, di riappropiarsi di valori e consapevolezze di un passato sempre più lontano attraverso la riscoperta, tra gli altri, di gesti semplici come quello di piantare un albero: per rafforzare il senso di appartenenza ad una comunità, per ripristinare il contatto con la natura ed educare ad un atteggiamento più rispettoso dell’ambiente a vantaggio delle generazioni future.
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