L’IMPORTANZA DELLA DESCRIZIONE DEL VINO

Anche quest’anno è stata data alle stampe la guida 2015 di Duemilavini, che da quest’anno però è intitolata Bibenda 2015. L’edizione del 2014, ad essere sinceri, fu una vera delusione. Una guida di vini utile non deve limitarsi a una sfilza di etichette con il relativo voto, come fu quella dell’anno scorso. Il fatto che un vino sia giudicato eccellente o buono non può e non deve essere il parametro di acquisto. Basta confrontare le varie guide, per notare che non sempre lo stesso vino ottiene lo stesso giudizio.

Ciò che conta veramente in una guida di vini è la recensione che il degustatore stila del vino. Un determinato vino da merlot e cabernet sauvignon, di cui non farò il nome, ma che è presente nella suddetta guida, ha ottenuto un voto molto buono ed è un buon esempio per capire l’importanza della recensione. Leggendo la descrizione c’imbatteremo in alcuni termini chiave. Dal testo estrapoliamo soltanto quattro termini, che ci bastano per capire di quale vino si parla e tralasciamo le parolone tanto belle, ma poco utili per farsi un’idea base del vino: sensazioni vegetali, spezie dolci, grande spinta alcolica e freschezza misurata. È evidente che questo vino ha nella perspettiva di alcuni consumatori dei difetti, che limitano notevolmente il suo valore. Nonostante il voto tutto sommato buono, la descrizione del vino permette al consumatore di capire lo stile di questo vino senza averlo assaggiato.

Procediamo quindi per gradi. Le sensazioni di verde, che da molte parti viene affermato come carattere tipico del cabernet sauvignon, in verità è sì tipico del cabernet sauvignon, ma soltanto se viene coltivato in zone non idonee. Queste sensazioni vegetali, in genere si parla di peperone verde, sono un difetto, che possono anche piacere. Molti consumatori cercano proprio la nota vegetale nel cabernet. Va però tenuto a mente che in quanto difetto, abbassa notevolmente il valore del vino e in alcuni casi, dove è particolarmente accentuata, non giustifica un prezzo elevato del prodotto.

Passiamo alle spezie dolci. Queste sensazioni, in genere definite con i termini vaniglia e chiodi di garofano, vengono ricavate dalle barriques nuove. Sono sensazioni che non appartengono al vino e se molto dominanti, come si usava fare qualche anno fa e tutt’oggi alcuni lo fanno, penalizzano il vino. Certo una leggera sensazione di spezie dolci non è paragonabile a una sensazione prevaricante. In questo secondo caso poco importa la provenienza del vino o la tipologia delle uve, tanto le sensazioni del legno coprono il vino.

Il volume alcolico molto alto in genere è sempre un fattore negativo, poiché riduce notevolmente la persistenza del vino, rende molto difficoltoso il rintracciamento delle note organolettiche del vino e ne penalizza l’eleganza. Se a questo si aggiunge anche un’acidità limitata (la freschezza misurata) la sensazione alcolica è ancora più evidente, con la probabilità che il vino risulti troppo pesante e faticoso da bere.

Ovviamente al momento dell’acquisto, difetti o meno, ognuno compra ciò che più gli è gradito, ma proprio per questo è importante che una guida di vini offra un descrizione dei vini, in modo che si abbia un’idea di cosa si sta acquistando. Certo anche la descrizione non sarà mai un aiuto completo. L’ideale sarebbe poter partecipare alle degustazioni, cosa che non sempre è possibile. In ogni caso un giudizio del vino è certamente più utile di un semplice voto.

 

 

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