L’IMPORTANTE E’ NON ANDARE FUORI TEMA!

Ho letto gli interventi dei consiglieri provinciali Ignazio Nicosia del PdL e Paolo Roccuzzo del MPA sulla querelle relativa alla abrogazione delle Provincie, e ritengo che siano andati, come si diceva una volta a scuola, “fuori tema”.

Entrambi a ben ragione, ma senza essere nè i primi nè i soli, sottolineano la totale inefficienza della maggioranza di centro destra al governo della provincia da quasi un ventennio, incapace di programmare la copertura delle spese necessarie e dei costi dei servizi indispensabili, e che è riuscita a far percepire l’Ente solo ed esclusivamente come “contributificio”.

Il tema oggi non se l’amministrazione Antoci, e prima l’amministrazione Mauro, siano state o meno buone amministrazioni, capaci di soddisfare i bisogni dei cittadini iblei, di realizzare e gestire strade, scuole, infrastrutture materiali (aereoporto, autoporto, porti, Parco degli Iblei) ed immateriali (Consorzio Universitario, rete dei servizi sociali, Piano Paesaggistico) perchè il giudizio negativo è inequivoco, e di certo quello della scrivente più netto e duro rispetto a quello espresso dai due consiglieri, ma è quello di individuare la migliore riforma possibile per l’istituzione Provincia, ente locale territoriale avente dignità e rilevanza costituzionale.

Non per nulla, proprio perchè ente riconosciuto dalla Costituzione, l’ente provincia non è sopprimibile con legge ordinaria, nazionale o regionale che sia, ma è esclusivamente innovabile, modificabile, sostanzialmente riformabile

Il tema quindi è quello della migliore riforma possibile che contemporaneamente garantisca risparmi in termini di costi degli organi istituzionali, mediante riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori, e qualità della spesa investita in servizi e infrastrutture di interesse sovra comunale.

Poichè all’ARS sono già stati depositati 5 o 6 disegni di legge di riforma e un ulteriore disegno di legge è stato annunciato dal Governo Lombardo, tutti diversi l’uno dall’altro, e poichè ad oggi non si sa se, e come verranno riformate le province (in ogni caso dotate di un consiglio e di un presidente, non potendo ricoprire tali ruoli nè attuali sindaci, assessori o consiglieri comunali, per il rango costituzionale dell’ente) si spiega il perchè della richiesta di proroga degli organismi in carica democraticamente eletti sino alla compiuta definizione della riforma, e il perchè della ferma opposizione ad ogni ipotesi di commissariamento.

Quest’ultima ipotesi infatti comporta, e Nicosia e Roccuzzo si guardano bene dall’accennarlo, la sospensione a tempo indeterminato del diritto di voto dei cittadini della Provincia di Ragusa, e la sostituzione del Presidente e del Consiglio con un Commissario regionale scelto dal Presidente della Regione, guarda caso per gestire l’intera provincia nell’anno antecedente le prossime elezioni nazionali e regionali della primavera 2013 .

Ai novelli Robespierre, tali divenuti per mero calcolo elettorale o peggio ancora per ordine di scuderia, ricordo che la difesa della democrazia e degli organi scelti in una libera competizione elettorale, qualunque risultato abbia prodotto, sono i valori fondanti del nostro ordinamento sia statale che locale, e che sono ragioni più che sufficienti per difendere l’indifendibile, Presidente e Consiglio a maggioranza di centro destra, che vanno sconfitti nelle urne e non rimossi a mezzo di commissariamenti e di sospensioni della democrazia.

(N.d.r. Per chiarezza, la scrivente non ha mai votato un bilancio della Provincia ed ha sempre denunciato in uno al Gruppo del Partito Democratico, l’assenza di programmazione di attività e di spesa, e la vacuità dell’agire dell’attuale maggioranza, mentre Ignazio Nicosia ha votato i bilanci e fa parte della maggioranza, e Roccuzzo, prima di diventare consigliere provinciale è stato a lungo consigliere del Sindaco Di Pasquale, noto programmatore di spesa, scevro da sagre, feste e festini!)

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