LETTERA DEI CONSIGLIEDRI TUMINO E LO DESTRO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Egregio Sig. Presidente,

un nostro attento esame degli atti relativi ai concorsi pubblici, per l’assunzione a tempo determinato dei dirigenti con profilo professionale amministrativo e tecnico, ha fatto rilevare una serie di discrasie che non possano essere sottaciute ma che, anzi, riteniamo debbano essere poste alla Sua cortese attenzione.

L’articolo 57 del regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi del Comune di Ragusa, che disciplina, di fatto, la copertura di posizioni dirigenziali con rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato, recita al comma 4 che, per quanto riguarda l’avviso pubblico che l’amministrazione e’ obbligata a pubblicare per rendere trasparente la procedura  del concorso suddetto, devono essere riportati, per i posti messi a concorso, i requisiti di accesso dei candidati, i criteri di scelta ed anche la composizione della commissione esaminatrice.

Il comma 5 dell’articolo sopra richiamato riporta che la commissione tecnica dovrà essere costituita dal direttore generale, ove nominato, dal segretario generale e dal dirigente del settore gestione e sviluppo delle risorse umane.

In verità è stato riscontrato che l’avviso pubblico di cui alla determina dirigenziale numero 2056 del 30.12.2013 rimanda la valutazione ad una commissione nominata dal segretario generale, in chiaro disprezzo alle leggi e ai regolamenti che disciplinano, appunto, la materia.

Abbiamo, inoltre riscontrato, le varie vicissitudini che hanno investito la composizione della commissione: dapprima il segretario generale ha nominato con determina numero 126 del 05/02/2014 una commissione costituita dal segretario stesso, dal prof. Antonio Barone e dal prof.  Nicola Impollonia, per quanto concerne il profilo tecnico, e con  determina numero 125 del 05/02/2014 una commissione costituita dal segretario stesso, dal prof.Antonio Barone e dalla dr.ssa Carolina Ferro per quanto concerne il profilo amministrativo.

Di seguito, con determine successive, il segretario generale ha inteso rimettere il mandato sostituendo il suo ruolo con quello del segretario generale della provincia di Messina.

Appare del tutto evidente che uno dei membri  della commissione, presenti in entrambi i collegi, ovvero il professore Barone, in quanto componente dell’organismo indipendente di valutazione del Comune di Ragusa, si trova in un evidente potenziale conflitto di interessi in quanto lo stesso è organo deputato a proporre alla giunta la valutazione annuale dei dirigenti e l’attribuzione ad essi dei premi previsti dalla normativa.

Ad ogni buon conto, ciò che è ha destato maggiormente la nostra attenzione è il fatto che, solo successivamente alla pubblicazione dei nominativi dei candidati ammessi al concorso, la commissione ha proceduto ad individuare degli elementi di valutazione dei curricula attribuendo ad essi dei pesi specifici differenti, con particolare riferimento ai requisiti di ammissione alla selezione, stabilendo di fatto, prima della prova orale, una pre-graduatoria.

Risulta evidente che l’avviso pubblico in parola non prevedeva alcuna attribuzione di punteggio, ma solo un procedimento comparativo tra le caratteristiche di ciascun candidato mediante una mera valutazione dei curricula e del colloquio.

Il fatto “strano” è, poi, che la commissione avendo deciso, comunque, di attribuire un punteggio abbia dato uno stesso peso alla valutazione dei curricula e alla valutazione del colloquio in difformità a quanto, invece, aveva l’amministrazione inteso fare con il concorso per il dirigente economista nel quale addirittura è stato attribuito un peso maggiore al colloquio.

Noi, per le ragioni sopra esposte, presenteremo un interrogazione consiliare per conoscere le motivazioni che hanno indotto l’amministrazione ad assumere tali comportamenti.

Siamo certi che Ella Presidente saprà farsi carico, comunque, di trasmettere il nostro disagio a chi oggi ha la responsabilità del governo della città.

Il rispetto dei regolamenti e l’obbedienza ai principi di legalità non sono valori negoziabili.

L’etica pubblica lo esige con serietà ed urgenza.

Tanto si doveva

 

 

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