LEONTINI: SINDROME PALESTINESE NEL PARTITO A SANTA CROCE

E’ il seguito della riunione che si era tenuta circa un mese e mezzo fa al vecchio mulino, quella che si è tenuta a Santa Croce Camerina. Ad aprire i lavori Maurizio Allù che a seguito di quella riunione era stato indicato dal coordinatore provinciale Innocenzo Leontini come “traghettatore” della vecchia Forza Italia al PDL e Pacificatore delle anime inquiete e litigiose di Santa Croce Camerina. Un coordinatore provvisorio. Ed è proprio Allù ad aprire i lavori.  Afferma:

”Dopo l’incontro avvenuto circa un mese fa al vecchio mulino ci eravamo lasciati con l’obiettivo di rincontrare tutti i simpatizzanti del Pdl al fine di individuare le modalità operative per poter procedere alla formazione e ristrutturazione del Pdl a Santa Croce Camerina; formazione e ristrutturazione che offre l’opportunità di recuperare alla politica parte del terreno perduto, probabilmente il fatto che i cittadini si associno in nome di problematiche ben specifiche è sintomatico del fatto che i partiti abbiano abbandonato alcuni spazi fondamentali della politica ed io ritengo che questo terreno perduto vada recuperato attraverso una scelta di rinnovamento del metodo dell’elaborazione politica che passa attraverso il coinvolgimento dei singoli soggetti rendendoli partecipi alla vita di un partito politico, naturale punto di congiunzione tra l’amministrazione e la volontà popolare. Ma per far questo è necessario che queste formazioni si dotino dei necessari strumenti per poter operare un direttivo che coordini le azioni politiche, una sede, e la creazione di gruppi di lavoro tematici (attività produttive-sport e giovani urbanistica) che coinvolgendo chi magari è in possesso di determinare specificità possano fungere da traino e supporto per l’attività amministrativa.” Gli fa seguito Leontini che ammette che oggi Santa Croce, ma non solo, soffre della sindrome Palestinese, che è quella di chi non avendo casa vaga incerta.

Per dare certezza ci vogliono,  una sede, un gruppo dirigente forte. La formazione di un nuovo direttivo che coinvolga  gli amministratori, Comunali e Provinciali e la base. Rimane da individuare il metodo della scelta. La base, che, in parte ha “contestato” il criterio impositivo scelto da Leontini quando ha proposto Allù, tacciandolo di metodo poco democratico, ha dovuto ammettere che in mancanza di vertici quello della “chiamata diretta” rimane l’unico possibile. Sarà il coordinatore scelto da Leontini a nominare, con lo stesso metodo il nuovo direttivo, composto in egual misura da eletti e simpatizzanti. La riunione è stata aggiornata a Domenica prossima anche se l’impressione è che il tempo in questo caso non sarà galantuomo.

 

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