LEONTINI E DRAGO: IL SINDACO DI SCICLI NON E’ PIU’ LIBERO

La verifica conclusasi a Palazzo di città con il rimpasto che il sindaco Venticinque ha ultimato,  sgabellando dalla giunta l’assessore Maurizio Miceli  (Pid),  in favore di Pietro Sparacino (Udc), con la benedizione dei due deputati: Minardo e Ragusa, ha sancito una profonda  lacerazione  nella coalizione di centro destra che  ha determinato l’elezione a sindaco della città di  Giovanni Venticinque.

Leontini e Drago nel corso della conferenza stampa congiunta, tenuta ieri mattina nei locali dell’ex Camera del lavoro di Scicli,  hanno detto a chiare lettere che Venticinque non è un sindaco libero, in quanto fortemente ostacolato dai due deputati Nino Minardo (Pdl) e Orazio Ragusa (Udc).

Erano presenti all’incontro oltre ai due leader Drago e Leontini, anche Vincenzo Pacetto (Pdl), Salvatore Calabrese, Gino Rivillito e Maurizio Miceli (Pid).

Leontini e Drago reclamano di sapere  se il sindaco intende promuovere un tavolo politico per significare il suo atteggiamento e la sua posizione con queste nostre espressioni: con il nostro ruolo e con la nostra funzione.

«Si intenda  – dichiara Leontini – noi apparteniamo all’organigramma politico istituzionale originario. Non stiamo avanzando pretese di inserimento in giunta, vogliamo fare politica, qui a Scicli.  Se il sindaco Venticinque non promuove un tavolo politico o non risponde a questo nostro  sollecito, significa che ritiene opportuno proseguire il mandato  senza una maggioranza in Consiglio comunale. Certo quando il sindaco  dice di mantenersi fedele all’impostazione originale, vi invito -continua Leontini – a sottolinearlo e a correggerlo perché l’impostazione  originaria è rappresentata dal Pdl di Leontini e dal Pid di Drago. I sindaci sono bravi quando riescono a sostenere la propria attività amministrativa delle capacità politiche adeguate e nutrire la necessaria tenuta della coalizione. Quindi, devono essere nel tempo bravi a capire quali sono l’evoluzione della politica e a mantenerti capace di alimentare l’amministrazione  con la politica. Viviamo un momento politico di confusione  – termina Leontini – e questo avrebbe confuso anche la condotta e il comportamento del sindaco Venticinque. Se servirà questa nostra iniziativa è finalizzata a renderla meno confusa e  più in  linea con il carattere originario della coalizione, e soprattutto più capace  di indicare per il futuro quali vogliono essere le interlocuzioni  utili per l’attività amministrativa e per la città. Diversamente , faremo delle valutazioni diverse, autonome e ci determineremo in direzioni diverse che poi concorderemo di applicare concretamente nella politica della città».

Insomma, Leontini e Drago  anche se non lo dicono esplicitamente, fanno intuire che per la prossima legislatura, Venticinque non sarà il loro candidato sindaco, se continua la correità del tandem Minardo-Ragusa.

«Il rimpasto  – dichiara Drago – è semplicemente imbarazzante, perché facendo alcune valutazioni sull’attività della giunta e dei singoli assessori, Miceli era tra gli assessori più efficaci che aveva portato iniziative amministrative interessanti che aveva avuto anche il consenso sia politico che dal punto di vista della città. Il sindaco – continua Drago – non solo non è stato garante di quella collegialità che ha determinato la sua elezione, ma devo riconoscere che non è riuscito ad essere coerente rispetto al ruolo di sindaco. Il sindaco  salvaguardia la città e, al contempo vigila sulla buona amministrazione della città.  Sostituendo Miceli non ha garantito questi principi. Per noi fa male alla città! Voglio proporvi una riflessione  –  prosegue Drago – noi ci avviamo in una fase che non è di buona amministrazione per la città, ma sono momenti di programmazione per il futuro della città.  Abbiamo atti che saranno  sottoposti al vaglio del Consiglio comunale. Si deve fare distinzione tra amministrazione e programmazione. Il piano commerciale, il nuovo assetto urbanistico della città che disegna il modello di sviluppo della città, la città prodiga. le borgate, la campagna che deve integrarsi anche con i ragionamenti che sono del piano paesaggistico, il problema del parco degli iblei e tutto ciò che riguarda il nuovo articolo della città. Il sindaco – termina Drago – ritiene di poter fare a meno di queste espressioni consiliari, della maggioranza in consiglio comunale perché di questo si tratta. Qui, c’è in ballo il futuro della città che è determinato non dagli atti di amministrazione ma, dagli atti del Consiglio comunale. Diciamocelo con parresia, il sindaco non ha più la maggioranza. Qui, c’è da capire se si vuole salvaguardare il futuro della città che è determinato non tanto amministrativamente, ma dagli atti del Consiglio comunale. Cioè ci si prepara a una nuova maggioranza in Consiglio Comunale».

Leontini e Drago rincarano la dose, noi le responsabilità c’è li siamo assunte e continueremo ad assumerle per il bene della città, ma indubbiamente pretendiamo chiarezza. La chiarezza per quanto ci riguarda la può fare solo il sindaco. Se il sindaco non è in grado di garantire un tavolo politico, dove sono presenti tutti gli attori che hanno fatto parte della coalizione che lo ha eletto, lo dica chiaro, in modo che ciascuno prenderà le proprie determinazioni  che,  indubbiamente saranno alla luce del sole e negli interessi della città.  

Se venisse meno questa unità di dialogo, il sindaco decide di non avere più maggioranza e,  ci rimette la città. Il sindaco non è garante degli interessi della città. Quindi, noi siamo qui, in attesa che il sindaco abbia la resipiscenza necessaria a farsi garante degli interessi della città».

 «Adesso è il sindaco a spiegare  –  dichiara Miceli – perché ritiene che una parte della maggioranza non la vuole. E quindi – aggiunge Drago­ – noi saremo opposizione».

 Insomma, i messaggi al primo cittadino sono palesi: «Noi ti abbiamo sostenuto, siamo stati determinanti per la tua elezione, tu ci giri le spalle, e ti allei, con chi ti ricatta. Il riferimento è all’Udc che a Palermo è alleato con Lombardo e con il Pd, tradendo il progetto politico del centrodestra. Fai valere la tua autorevolezza sindaco Venticinque  e convoca il tavolo politico del centrodestra, per riprendere insieme il cammino e continuare a  lavorare per il bene della città».

 

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