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LEONTINI E DIPASQUALE. QUANDO L’ALLIEVO SUPERA IL MAESTRO
03 Giu 2012 05:41
Chi scrive ha votato – in occasione delle elezioni per il sindaco di Ragusa nel 2011 – per Sergio Guastella, candidato del centrosinistra. E però ha oggettivamente valutato – anche su queste stesse colonne – l’attività amministrativa di Nello Dipasquale, dandogli i giusti meriti e plausi (alcune opere pubbliche, un incontrovertibile attivismo che chi scrive ritiene sempre opportuno in un sindaco, anche quando si fanno minchiate, vedi la gionlennonvalley) e non lesinando, anzi, le critiche ritenute dovute (lo scempio del centro storico della città superiore, alcune amicizie, e soprattutto la nomina ad assessore di Michele Tasca).
Ma tutto quanto sopra riguarda l’attività amministrativa di Dipasqule sindaco. Quello che invece negli ultimi tempi è emerso, soprattutto all’indomani delle elezioni amministrative a Pozzallo, Scicli, Santa Croce Camerina, Chiaramonte Gulfi, Monterosso Almo e Giarratana, è la scaltrezza puramente politica di questo quarantenne che con la creazione ora sono quasi due anni, del movimento “Territorio”, una sorta di associazione culturale che si è subito mostrata per quello che è in effetti, ovvero la sigla elettorale di Dipasquale, con la quale il furbo democristiano ha colto i classici due piccioni con una fava: ha dato di se stesso l’idea di essere distante e distinto dai partiti convenzionali (e soprattutto dal suo partito di provenienza, quel Forza Italia poi PDL in fase evidentemente discendente) e nel contempo di essere sempre più alla portata di quei ragusani che lo vedono come umile loro primo inter pares sempre a disposizione e sempre modesto, tanto che dello stesso movimento Territorio non si è voluto far eleggere nemmeno segretario. Un perfetto democristiano, il buon Nelluccio, che così facendo ha dato una bella lezione a chi si riteneva non solo suo maestro, ma anche più democristiano (e più furbo) di lui: l’ispicese Innocenzo Leontini.
Costui, leader di una corrente di Forza Italia, ha certamente un vantaggio rispetto al ragusano: è un deputato regionale (mentre Nello aspira a diventarlo, pur avendo venti giorni fa dichiarato urbis et orbis di non volersi candidare a Palazzo d’Orleans). Ma adesso Leontini si è mosso – secondo me maldestramente – dando di fatto ragione al suo ex pupillo, al suo già allievo. Ha infatti creato, l’onorevole Leontini, un movimento (non chiedetemi il nome, non lo ricordo, anche a dimostrazione di una scadente campagna mediatica), un organismo che partecipa e considera altri movimenti. Un evidente tentativo di salvare il salvabile dal pietoso naufragio elettorale del centrodestra ibleo (che ha fallito a Pozzallo e a Scicli, in maniera forse anche inaspettata nonostante Berlusconi e le sue disgrazie giudiziarie).
Questa mossa di Leontini altro non fa – a mio modestissimo avviso – che evidenziare una maturata esperienza da parte di Dipasquale, tanto da mettere l’ex patrocinatore politico in serio imbarazzo. Quanto mi auguro che alle prossime elezioni regionali (Lombardo permettendo) i due siano entrambi in competizione, ne vedremmo delle belle. Senza dimenticare l’immenso Ciccio Aiello, che dei tre è senza dubbio il più democristiano, ed anche il più furbo.
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