L’EMPATIA

Con il termine empatia ci si riferisce ad un atteggiamento di comprensione intellettuale dell’altro, lasciando fuori ogni giudizio di tipo morale. Nel linguaggio comune significa  più semplicemente sapersi mettere nei panni dell’altro o saper condividere gli stati d’animo degli altri. La capacità di entrare in empatia con le persone dipende anche dalla modalità di comunicazione di ognuno di noi. Da qualche tempo si parla sempre più spesso dell’importanza dell’empatia, che permette, una volta stabilita, di ottenere buoni risultati relazionali. Gli studi recenti, mostrano come essa non derivi soltanto, da uno sforzo intellettuale, ma sia parte del corredo genetico dell’uomo; l’idea di fondo è che non può esistere una relazione significativa se non c’è empatia. Per molti anni diversi studiosi si sono confrontati sulla natura affettiva e cognitiva dell’empatia: per molti viene vista come una condivisione affettiva, mentre altri la assoggettano allo sviluppo delle nostre capacità cognitive, che consentono di immedesimarsi negli altri e di comprendere il loro modo di valutare le cose e le situazioni. Per avere empatia sono necessari sia la fusione affettiva, che la differenziazione dall’altro. Senza quest’ultima infatti non è possibile avere una vera e propria condivisione: è importante che, chi si immedesima nell’altro mantenga sempre presente la distanza che c’è tra ciò che prova l’altro e i propri sentimenti. Per definire dell’empatia  dal punto di vista psicologico è utile far riferimento principalmente alla psicologia umanistica di Rogers. Secondo lui, è proprio l’accettazione incondizionata e non giudicante dell’altro, che permette di comprenderne realmente il vissuto identificandosi, con la prospettiva da cui egli vede il mondo. L’empatia in tale ottica è quindi un atteggiamento di apertura nei confronti dell’altro, immune da pregiudizi, proprio per la realizzazione di una comunicazione autentica. Si può concludere dicendo che l’empatia è il perfetto equilibrio tra la capacità di discriminare gli affetti dell’altro come diversi dai propri e quella di accoglierli e farli propri.

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