Leggi sui centri storici, critiche del Pd su impugnativa Governo nazionale, difesa da Movimento 5 Stelle. E i cittadini stanno a guardare

Il Pd di Ragusa con in testa l’on.Nello Dipasquale ce l’ha a morte con il Movimento 5 Stelle siciliano per aver sollecitato in sede nazionale l’annullamento della legge regionale sui centri storici della Sicilia ciò che ha compromesso forse in maniera definitiva il loro recupero ed il loro sviluppo. Lo hanno detto all’unisono l’on.le Nello Dipasquale, il segretario del Pd Calabrese, il capogruppo a Palazzo dell’Aquila ed il componente della Segretaria Lauretta nel corso della conferenza stampa tenuta a mezzogiorno di lunedi nella sede di via Archimede. Con una serie di argomentazioni molto valide in verità, il Pd di Ragusa partendo dalla situazione del Centro storico di Ragusa che pur avendo avuto approvato dalla Regione il piano particolareggiato nulla può fare per la demolizione, la ricostruzione o l’accorpamento degli edifici esistenti nei due centri storici di Ibla e Ragusa superiore lasciandoli nello stato in cui si trovano e quasi inabitabili con lo spopolamento verso le zone periferiche città e con la perdita quindi di valore degli stessi.

E’ vero che la Regione fa ricorso avverso la decisione del Governo nazionale davanti alla Corte Costituzionale me ciò comporterà una enorme perdita di tempo e probabilmente la probabilità di non potere intervenire nei centri storici siciliani specie nelle città di Ragusa e Palermo che come abbiano accennato hanno avuto approvati i rispettivi piani particolareggiati con la garanzia degli interventi delle Sovrintendenze per non stravolgere il loro valore storico-architettonico. Insomma una critica feroce all’azione del Movimento 5 Stelle che a detta di tutti i componenti del Pd getterà il problema nel dimenticatoio con gravissimo danno all’economia siciliana ma soprattutto al recupero dei centri storici siciliani che in tal modo resteranno abbandonati e deserti.
Non si fa attendere la replica e la difesa dal Movimento 5 Stelle. “Dipasquale se la prenda con sé stesso e con il suo personalissimo modo di fare politica che, a mio avviso, consiste quasi esclusivamente nel credere di poter agire sempre a proprio piacimento, scavalcando puntualmente le commissioni di competenza e il necessario approfondimento tecnico della materia”. Così la deputata regionale del M5S, Stefania Campo in risposta alla conferenza stampa del Pd di questa mattina, sui centri storici. “Così, come avvenuto in precedenza – rileva la deputata regionale – è successo, anche per la sua norma sui centri storici. Il consiglio dei ministri ha, difatti, impugnato l’atto in questione, contenuto nella legge di variazione di bilancio, visto che “si pone in contrasto con le norme del Codice dei Beni culturali e del paesaggio, e viola pertanto sia l’articolo 9, secondo comma, della Costituzione, che sancisce la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione, sia il 117, secondo comma, lett. s), della Costituzione, che riserva alla competenza esclusiva dello Stato la materia dei beni culturali”.

E’ perfettamente inutile, quindi, che Nello e il Pd ne facciano una questione “politica”, piuttosto dovrebbero prendersela con sé stessi e la propria aspirazione all’approssimazione e alle chiacchiere. Le commissioni parlamentari di merito esistono appositamente per studiare, ed elaborare, norme inattaccabili e legittime, e non si può pensare di scavalcarle sistematicamente portando poi al voto in aula documenti non discussi anticipatamente e non valutati dagli uffici e dai dirigenti competenti. Viceversa la prassi consolidata di Dipasquale è quella del puntare tutto sulla roulette della personale scaltrezza, inutile quando ci si contrappone a chi ha studiato. Personalmente avevo anche preparato un disegno di legge di buon senso, addirittura passato dalla commissione e che, ad oggi, oltre a risultare inserito fra gli aggiuntivi al collegato, avrebbe anche messo tutti d’accordo. Il mio ddl chiarisce, linearmente, come l’appartenenza delle singole unità edilizie è individuata, su proposta dell’ufficio tecnico comunale competente o, in mancanza di quest’ultima, su proposta del soggetto che intende effettuare interventi nell’ambito di un comparto territoriale costituito da più unità edilizie e che la delibera del consiglio comunale debba essere approvata entro e non oltre 180 giorni dal deposito dello studio. In questa prospettiva, aggiungo, che abbiamo presentato anche un ulteriore ddl, denominato “cooperative di rigenerazione urbana” che va, anch’esso, nella direzione di riqualificare i nostri prestigiosi centri storici siciliani. Per fare “politica” serve conoscere la materia di cui si parla, l’animosità, la teatralità sono qualità che si addicono più ad altri compiti: al nostro territorio serve solo severità e serietà”.

Legge regionale sui Centri Storici, l’on. Dipasquale replica a Stefania Campo
“Mi corre l’obbligo di far presente all’on. Campo che la norma sui centri storici impugnata dal Consiglio dei Ministri è stata votata non solo dal sottoscritto, ma dall’intero Parlamento siciliano eccezion fatta per il Movimento 5 Stelle che è un movimento contro il lavoro, lo sviluppo e la crescita perché intende foraggiare il consenso elettorale con l’assistenzialismo”. Così Nello Dipasquale, parlamentare regionale del PD e segretario alla Presidenza dell’ARS replica alle dichiarazioni diffuse alla stampa questo pomeriggio dall’esponente grillino della provincia iblea.

“Dopo appena un anno di attività parlamentare – continua Dipasquale – l’on. Campo pensa di poter fare la professoressa, di poter dare lezioni di metodo. Capisco che ormai mi considera il suo “nemico” principale, come dimostrano, negli ultimi giorni, gli attacchi personali nei miei confronti, ma farebbe meglio a rimanere in silenzio e a non ostentare tanta superbia. In ogni modo, posso dire di capirla: è un ingranaggio del tristemente noto meccanismo pentastellato che fa di tutto per fermare il lavoro allo scopo di propinare agli elettori la falsa soluzione del reddito di cittadinanza. Solo impoverendo la società, infatti, la proposta del reddito di cittadinanza può conquistare una platea sempre maggiore. Rappresentano, dunque, l’imbarbarimento e l’impoverimento del nostro Paese e l’on. Campo è costretta a ricoprire questo ruolo”.

“Non c’è niente di peggio in politica quando l’improvvisazione, l’ignoranza e la boria si ritrovano tutte insieme in un ruolo istituzionale, ma noi siamo fortunatissimi – conclude Dipasquale – dopo una “breve ma intensa” esperienza amministrativa al Comune di Ragusa e dopo appena un anno di Assemblea Regionale, l’on. Campo è già profonda conoscitrice di tutte le dinamiche politiche, parlamentari e amministrative. Ma quanto è brutta la presunzione!?”.
Franco Portelli

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