LEGGE ELETTORALE. UNA VERA VERGOGNA!

Ora che, a liste presentate, la lotta al coltello per la loro composizione è terminata, non bisogna perdere l’occasione di riflettere, sull’inadeguatezza di una legge elettorale da sempre oggetto di grandi polemiche (su di essa tutto e il suo contrario si è detto e scritto) ma che, ancora una volta, determinerà l’elezione di un Parlamento che non potrà rappresentare il Paese reale.

Il Porcellum pone dei dubbi financo sul senso della democrazia, per la carenza di rappresentatività di chi viene nominato (e non eletto) con le liste bloccate, non scelto attraverso l’espressione della preferenza dal cittadino-elettore, spesso calato dall’alto dalle segreterie e, in qualche caso, sinanco dopo aver cambiato casacca un’ora prima della presentazione delle liste.

Certo, una legge elettorale non cambia un Paese, non rivoluziona un sistema politico che è da cambiare soprattutto per altre vie. Migliora però il rapporto tra cittadino ed eletto, restituisce un legame vero tra il territorio, la gente e le Istituzioni, favorisce la governabilità del Paese.

Il tutto in un momento in cui la politica ha un disperato bisogno di recuperare credibilità e capacità di governo per dare le risposte che occorrono al crescente bisogno di sostanza che i cittadini giustamente chiedono.

Chi, come soprattutto il Pd (anche il PDL purtroppo ha però le sue colpe!), ha difeso il Porcellum, negando la possibilità di riformare una legge elettorale che ridia ai cittadini la possibilità di esprimere la loro preferenza scegliendo i propri rappresentati, occorre che rifletta a lungo durante questa battaglia elettorale sulla necessità, quale primo atto della prossima legislatura, di procedere alla immediata modifica di questo vergognoso sistema elettorale

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