LEGAMBIENTE SCRIVE AI PARLAMENTARI

Care/i Deputate/i e care/i Senatrici e Senatori,
prima di tutto un augurio di buon lavoro per il Vostro nuovo e importantissimo incarico. Da più parti in questi giorni si sottolinea la delicatezza del momento che sta attraversando il nostro Paese, una situazione obiettivamente difficile che spetterà a Voi, prima che ad altri, affrontare per individuare le soluzioni più avanzate per uscire dalle secche della crisi.
L’Italia è ancora tutta dentro una profonda situazione di difficoltà: la crisi economica, la crisi finanziaria e la crisi ambientale planetaria, nel nostro Paese sono profondamente intrecciate con una crisi etica che coinvolge buona parte del mondo della politica, ma anche parte della classe dirigente italiana. E’ forse il periodo più difficile dal dopoguerra che richiede in primo luogo, a quanti sono chiamati a guidare la svolta, una grande capacità di visione, la possibilità cioè di immaginare un punto d’approdo e l’abilità ad utilizzare strumenti nuovi per perseguire l’obiettivo. C’è bisogno di ricette nuove per dare una spallata a questa crisi, c’è bisogno di un’inversione di rotta rispetto a scelte economiche vecchie ed energivore, c’è bisogno di una politica industriale che faccia propri i temi della green economy abbandonando le opzioni di sviluppo ormai vecchie e inattuali, copiate del secolo scorso, basate sul cemento e sulle fonti fossili. C’è bisogno di una nuova moralità. C’è bisogno di ritrovare quel giusto grado di coesione sociale che ha fatto grande il nostro Paese in altre situazioni difficili.
E la composizione del nuovo Parlamento rappresenta, dal nostro punto di vista, un buon viatico in questa direzione. La presenza infatti fra le Vostre fila di così tanti giovani, di tante donne e la diffusa presenza di temi squisitamente ambientali fra le parole d’ordine di tanti di Voi costituiscono la migliore base di partenza per costruire le buone risposte alla crisi di cui il Paese ha bisogno.
C’è tanta voglia d’ambiente nel Paese. Molta di più di quella che la politica tradizionale ha saputo registrare. Lo si è visto con le tante mobilitazioni locali in favore del territorio, dell’ambiente, delle energie pulite, contro grandi opere insensate e progetti devastanti. Lo si è visto con le mobilitazioni referendarie per l’acqua pubblica e contro il nucleare. Ma anche con le straordinarie partecipazioni al movimento Salvaiciclisti, contro gli scellerati progetti di nuove trivellazioni e contro il carbone, contro le politiche di consumo di suolo, contro le megaopere pubbliche, a partire dalla Tav e dal Ponte sullo Stretto, inutili e dannose.
Su queste tematiche noi riteniamo che oggi ci sia la possibilità di fare la differenza. In campagna elettorale abbiamo lanciato la nostra proposta di legge sulla bellezza. Puntare sulla bellezza è una chiave fondamentale per capire come il nostro Paese possa ritrovare le idee e la forza per guardare con ottimismo al futuro. L’intento della proposta è quello di tutelare il patrimonio paesaggistico dell’Italia attivando nei territori processi di trasformazione che puntino a rendere più belle, moderne e vivibili le città italiane, a migliorare la qualità della convivenza, del benessere individuale e collettivo e a muovere la creatività.
Via Salaria, 403 – 00199 Roma – Tel. 06862681 – Fax 0686218474 – c.c.p. 57431009 – www.legambiente.it
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Il nostro disegno di legge è composto da 10 articoli, che riorganizzano in un sistema unico i provvedimenti legislativi inerenti alla qualità del territorio e definiscono chiaramente il percorso da intraprendere per rimettere al centro la bellezza nelle sue tante declinazioni operative. Il testo è stato fatto proprio da numerose personalità del mondo della cultura e dello spettacolo, delle imprese e della scienza, tanti di Voi l’hanno già sottoscritto durante la campagna elettorale, mentre tra i primi firmatari spiccano, tra gli altri, i nomi illustri di don Luigi Ciotti, Roberto Saviano, Moni Ovadia e Oscar Farinetti.
Partiamo allora dalla bellezza, dal tratto distintivo del nostro Paese. Bellezza del paesaggio, dei luoghi, ma anche bellezza dei gesti, dei comportamenti, delle idee. Costruiamo insieme una lobby virtuosa che abbia il coraggio e la forza di perseguire le ragioni della bellezza e di mettere all’ordine del giorno del prossimo Governo cinque questioni fondamentali. Creiamo insomma un’agenda ambientale capace di sanare le ferite più gravi del nostro Paese e, contemporaneamente, tracciare le strade per l’uscita dalla crisi.
Per questo Legambiente Vi chiede un impegno forte su 5 temi fondamentali:
ROTTAMIAMO LE FONTI FOSSILI. Fermiamo subito le nuove centrali a carbone e i progetti di nuove trivellazioni. Rilanciamo con forza lo sviluppo delle fonti rinnovabili tramortite dal V conto energia del governo Monti. Lavoriamo per un Italia fossil free entro il 2050.
TRASPORTI PULITI. NO/TAV – NO/PONTE. Basta con i generosi aiuti di Stato che da anni vengono elargiti agli autotrasportatori per un costo annuale di 400 milioni di euro a carico della collettività. Sì a investimenti sul trasporto pubblico locale, sui treni regionali, le metropolitane e il trasporto collettivo. Subito un milione di auto/pendolari in meno: sui 14 milioni di pendolari quotidiani, solo 2 milioni 903 mila usano il treno. Portiamo il numero dei pendolari su ferro a 4 milioni così da liberare le strade dal traffico e le città dallo smog. Estendiamo il limite dei 30 kmh in tutte le zone residenziali. Abbandoniamo definitivamente il progetto di Alta Velocità in Val Susa. Archiviamo per sempre il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina chiudendo la Società Ponte sullo Stretto e destinando fondi al trasporto ferroviario locale.
STOP CONSUMO DI SUOLO E DISSESTO IDROGEOLOGICO. Blocchiamo il consumo di suolo ripartendo dal Disegno di Legge Catania e finanziamo una grande opera di recupero dal dissesto idrogeologico. Lanciamo un Piano Città che abbia al centro la riqualificazione edilizia (energetica, idrica ed antisismica) a cominciare da quella scolastica, con incentivi e detrazioni fiscali stabili. Sì alla deroga al patto di stabilità per la messa in sicurezza del territorio.
RIFIUTI, PREVENZIONE E RICICLAGGIO PRIMA DI TUTTO. L’Italia continua a smaltire la metà dei suoi rifiuti urbani in discarica e un terzo dei suoi abitanti vive ancora in aree in emergenza. Per superare questa crisi serve la leva economica: occorre rivedere il sistema di
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premialità e penalità del ciclo dei rifiuti, facendo diventare le politiche di prevenzione e riciclaggio le opzioni economiche più convenienti.
LOTTA ALLE ECOMAFIE E ALLA CORRUZIONE. Introduciamo i reati ambientali nel codice penale come chiediamo dal 1994. Approviamo una legge ad hoc contro l’abusivismo edilizio e norme più incisive contro la corruzione e il voto di scambio. Ogni anno nel nostro paese si consumano 33mila reati contro l’ambiente, che restano sostanzialmente impuniti, crescono i fatturati dell’ecomafia, che hanno superato nel 2011 i 16,6 miliardi di euro, dilaga l’abusivismo edilizio, con 253.000 le case illegali costruite negli ultimi dieci anni. Un’illegalità che va quasi sempre a braccetto con la corruzione, che costa al paese 60 miliardi di euro l’anno.
Questi provvedimenti possono essere realizzati nel volgere di pochi mesi e possono trovare, siamo certi, una solida maggioranza nel Parlamento che è stato eletto dal popolo.
Rinnovo a tutti Voi i migliori auguri di buon lavoro nella certezza che si possa lavorare insieme per un Paese più bello e più felice
Vittorio Cogliati Dezza
Presidente Nazionale Legambiente

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