LEGAMBIENTE – IL CARRUBO RAGUSA – MELOGRANO MODICA – SIKELION ISPICA: “SPIAGGIA MONTALBANO” ULTIMO ATTO?

Il Comitato intercircoli sulla gestione della fascia costiera di Legambiente Sicilia Sud-Est torna a prendere posizione sulla questione degli interventi previsti per combattere l’erosione costiera del nostro litorale.

I dubbi e le preoccupazioni di Legambiente si focalizzano stavolta sulla costa ispicese.

Dopo un’estenuante trafila burocratica, il Circolo Sikelion di Ispica è venuto in possesso del progetto di ripascimento previsto per il litorale di S. Maria del Focallo.

«Un progetto faraonico – affermano – di 15.700.000 € che prevede la costruzione di pennelli e barriere soffolte, da realizzare per stralci».

«Il progetto presenta numerose incongruenze – continuano- ma salta agli occhi in prima battuta il problema paesaggistico.  L’art. 36 del Piano Paesaggistico infatti, per la fascia di rispetto costiera non consente le realizzazioni di scogliere artificiali e barriere frangiflutti».

Lo stesso articolo ribadisce che non sono ammessi: “le opere a mare e i manufatti costieri che alterino la morfologia della costa e la fisionomia del processo erosione-trasporto-deposito di cui sono protagoniste le acque e le correnti marine” nonché “le opere che alterano il percorso delle correnti costiere, creando danni alla flora marina, e che alterano l’ecosistema dell’interfaccia costa mare”.

«Ci si chiede quindi come sia stato possibile approvare, e come sia possibile realizzare, un progetto che di fatto cozza con le prescrizioni del Piano stesso, che in tal modo viene ignorato».

I Circoli del comitato chiedono quindi con forza il rispetto del Piano paesaggistico e si impegneranno per questo,  riservandosi di ricorrere anche a vie legali, se necessario.

«Il rispetto del Piano non è solo un fatto di purezza estetica. L’appetibilità e la fruibilità turistica della zona, che basano il loro punto di forza sulle qualità ambientali e paesaggistiche, verranno di fatto annullate, creando un litorale fortemente modificato ed antropizzato rispetto all’aspetto originario».

«I turisti si aspettano infatti di trovare delle spiagge che conservino ancora quell’aspetto naturale che in altre zone è andato ormai perduto. Se pensiamo di attirarli con la costruzione di barriere o pennelli stile litorale romagnolo abbiamo di fatto perso in partenza».

Legambiente ribadisce di essere favorevole a trovare soluzioni per il problema dell’erosione ma chiede che si facciano proposte, in primis rispettose della legalità,  ma anche alternative e realmente innovative, partendo da una revisione della programmazione attuale e che privilegi la rimodulazione dell’esistente. Si richiede ad esempio che vengano predisposti interventi che tutelino i sistemi dunali e che si intervenga sulle cause che creano l’erosione.

I Circoli Legambiente di Ragusa, Modica e Ispica sottolineano nuovamente con forza la necessità che si metta a punto un tavolo tecnico che affronti il complesso problema dell’erosione costiera e degli interventi in programma in maniera concertata.

«Che ogni Comune sviluppi il proprio progetto in maniera autonoma e scollegata, infatti, non solo non assicura che i risultati previsti vengano raggiunti ma crea anche le condizioni perché si determinino danni maggiori in qualche altra parte della costa».

«Nelle  progettazioni in itinere  (tra cui il “grossolano” progetto della Foce del Fiume Irminio) non viene  minimamente neanche presa in considerazione l’eventuale possibilità di realizzare interventi con materiali o tecniche innovativi. Forse operando in tal modo si scontenterebbe qualcuno, ma certamente la nostra Provincia sarebbe in linea con le progettazioni che si intendono realizzare nel terzo millennio in questo campo».

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