È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LEALI ALLA SICILIA: “L’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA ESCA DA QUELLO CHE NON SA FARE”
04 Set 2012 17:16
Nel variegato panorama delle prossime elezioni regionali in Sicilia, parla Davide Giancalone – candidato con LeAli alla Sicilia:
«Tutti si occupano di quel che accadrà ai lavoratori delle aziende pubbliche con i conti disastrati – afferma – ma nessuno ha il coraggio di dire che se continuiamo a salvare quei posti di lavoro, a dispetto della loro improduttività, non facciamo che bruciare ricchezza e, quindi, produrre disoccupazione fuori dal settore pubblico. I governanti regionali e comunali che battono cassa per tenere in equilibrio aziende irrimediabilmente squilibrate si ergono a paladini del popolo, ma ne sono gli affamatori, perché quei soldi saranno bruciati nel tentativo di conservare il passato, compromettendo il futuro».
«Sarebbe ragionevole puntare a tutto ciò che possa rivitalizzare il mercato, ivi compresi gli investimenti pubblici. Ma tali investimenti sono l’opposto della spesa corrente improduttiva. Devono servire per sollecitare e favorire investimenti privati, non per alimentare l’illusione che si possa essere tutti mantenuti dal pubblico».
«Si prenda il ciclo dei rifiuti: in un sistema funzionante è fonte di ricchezza, non solo risolvendo un problema locale, ma offrendone anche ad altri. In un sistema malato, invece, è fonte di disfunzione e debiti, facendo convivere puzza e pizzo. La soluzione non è pompare altri soldi, ma smontare aziende nate male e amministrate peggio, per restituire al mercato liquidità e occasioni di crescita. Bisogna che l’amministrazione pubblica esca da tutto quello che non sa fare e funzioni in quel che è indispensabile».
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