LE URLA NEL SILENZIO

Anarchia e libertà,due concetti diversi all’origine, ma nella prassi identici. I profili facebook sono pieni di false identità, che parlano a ruota libera, magari offendendo, e questo passa per democrazia diretta. Ma vogliamo capire che la democrazia diretta ,o meglio,la democrazia è qualcosa di diverso e di più alto, fatta di argomentazioni e non di urla. Vediamo ignobili comportamenti nei talk show,ad esempio, di gente che non dialoga, ma urla, impone ,è arrogante. Che miseria! Ma dov’è il dialogo? Dov’è il confronto?

 Così, succede che nei commenti sugli on line,ognuno, con nomignoli, con falsi nomi, offende ,non argomenta, e urla parole in libertà, a volte anche fuori dall’argomento, giusto per attaccare, senza sapere,per sentito dire. E’ una miseria umana!! Mai,o raramente, un confronto piano,chiaro, con opinioni. Così, molti on line tra cui Ragusa Oggi, stanno adottando la tecnica della scrittura con nome e cognome, per evitare quell’anarchia tipica del secolo, il dire senza identificarsi quello che passa per la testa. Sfogo? E il confrono dov’è? Qui sta il punto. Grillo, che a volte dice cose giuste, urla senza confrontarsi con nessuno, fuor che con quel web, blog, dove,per lo più, le parole sono in libertà, i commentatori non identificabili. Il messaggio, anche tra i giovani, è “urlate” e sarete ascoltati. Siate arroganti e il vostro messaggio è interessante. Cose dette,ma che pongono quesiti sul concetto di civiltà,di cittadinanza,di città nella sua accezione greca,polis. Non entriamo in merito alla democrazia diretta, ai tempi greci, o alla  Rousseau ma,nonostante siamo per essa nell’elezione,in una Riforma elettorale auspicabile, con la preferenza, crediamo  anche in quella rappresentata da persone degne di rappresentarla, dedite alla legalità, dedite al confronto, alla persona umana, alla dignità di quest’ultima.

Se la politica capisse quanto detto,non saremmo allo scollamento di questa dalla gente, che si sta abituando sempre più all’arroganza, alla legge del più forte, alla mancanza di democrazia, assuefacendosi ai diktat, ai padroni , in cui si tramutano certi leader di partito.

 

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