LE TRAGICHE IMMAGINI DELLA MORTE DI GHEDDAFI INDUCONO ALLA RIFLESSIONE

Davvero impressionanti le immagini della morte di Gheddafi. Una vera e propria esecuzione preceduta da una serie di violenze con un uomo ferito e sanguinante sballottato in strada, preso a calci, malmenato e poi ucciso con un colpo di pistola alla tempia. (L’arma indicata dall’immagine Ansa). Non  vale in questi momenti ripercorrere i 42 anni nei quali il Rais ha commesso tutta una serie di violenze al suo popolo, nè ci può essere crimine che debba essere punito in modo così feroce; quello che è stato fatto a Gheddafi equivale esattamente al metodo da lui usato direttamente o indirettamente contro i suoi avversari.

Gheddafi andava catturato, processato da una Corte che ne avesse avuto i titoli e poi sottoposto alla pena che gli spettava che noi individuiamo nella massima che si possa dare esclusa quella di morte che noi non condividiamo per “filosofa della vita”.

Invece la vendetta feroce, esagerata ha avuto la meglio e bene ha fatto l’Onu a chiedere spiegazioni sulle modalità della morte anche se può sembrare un atto formale e nient’altro.

Gheddafi, i figli , la sua famiglia stanno pagando un prezzo che forse si meritavano di pagare ma non con questa violenza bestiale che hanno mostrato i cosiddetti ribelli.

Adesso la Libia deve invece cominciare un processo di pace e di riappacificazione; non deve continuare ad alimentare l’odio tra lealisti ed insorti perchè sarebbe on odio che non porta da nessuna parte ed il perdono sarebbe ancora pià difficle da praticare.

Ci fermiamo quì non senza avere condannato severamente l’atteggia,emto di quanti hanno inflitto vere e proprie tortune ad un uomo che di torture se ne intendeva: insomma occhio per occhio dente per dente e questo non va in direzione del perdono di cui ora più che mai la Libia ha bisogno.

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