LE RAGIONI DELLA RIMONTA DEI GRILLINI E LE DOVUTE DISTANZE

 

Continua spedita la corsa alla poltrona della presidenza della regione Sicilia. Musumeci, dai recenti sondaggi, risulterebbe in testa, con un avanzo del 5.2 % su Crocetta e ben del 14, 4 % su Miccichè.

Ma grande risonanza assume il dato che perviene in successione a Miccichè: il Movimento cinque stelle di Beppe Grillo sarebbe in rimonta e raccoglierebbe ben il 9,3% di preferenze con il candidato Cancelleri.

La Sicilia, da sempre, è stata vetrina sperimentale; trampolino di lancio delle origini della letteratura italiana, dell’Unità di Italia; scenario di importanti e diversificati avvenimenti storici, ma tutti accumunati dal triste senso della sconfitta, della disillusione, della conquista.

Approdo di avventurieri, dalle tante maschere e pochi volti, di facili promesse, la Trinacria diventa portavoce del proverbio “ u munnu è statu e u munnu è”, il quale dipinge bene la stanchezza di un popolo che ha sofferto di una classe gestionale fallita e incapace, che ha spezzato loro il sogno di cambiamento.

Nel 2012 i partiti ed i movimenti politici amano farsi carico di parole come svolta, cambiamento, rinnovamento, le quali dovrebbero essere leggere e azzurre come la libertà, ma invece si fanno pesanti e grigie, nebbia fitta, e avvolgono gli elettori in un terribile labirinto: votare o no?credere o no?

Le regionali siciliane sono affette da una fortissima cervicale, da un gran capogiro, dove si rischia lo svenimento, dove si parla poco di fatti e di programmi, dove aleggia lo spettro, la paura, degli accordi del dopo elezioni, del vecchio gioco delle carte truccate.

È da questa filosofia di vita amareggiata che il Siciliano tipo si accosta alle elezioni ed è così che viene spiegata la grande risonanza del movimento cinque stelle, fenomeno accolto anche nella nostra Terra, così sofferente di attese mai colmate e fatta essa stessa di gesti plateali, di teatro e di teatralità, di pupi e pupari.

Grillo in Sicilia apparirebbe come metateatro, teatro nel teatro, o fatto di avanguardia surreale e stridulo che muove le coscienze, con il suo programma di tagli e risanamento nell’Italia della corruzione politica.

Ma c’è qualcosa che ancora non convince del tutto le masse:forse Grillo sta pagando i suoi trascorsi o una dialettica impropria o l’intonazione aggressiva, offensiva ed esagerata caricatura di se stesso o forse siamo diventati troppo cinici e scoraggiati , tanto da non poter più credere nel rinnovamento?

Ai posteri l’ardua sentenza, so solo che rappresenta la voce degli indignati e come tale la rispetto, ma non c’è nulla di straordinario nel nuotare e approdare in Sicilia e con narcisismo proferire: «Sono do sbarcato in Sicilia. Ho superato lo stretto. Questo è il terzo sbarco in Sicilia. Il primo fu Garibaldi che portò i Savoia, il secondo fu fatto dagli americani che portarono la mafia, il terzo sono io con il Movimento 5 stelle, ma né Garibaldi o Nino Bixio o Lucky Luciano sono arrivati in Sicilia a nuoto».Grillo non ha misura e autodistrugge se stesso e i buoni propositi degli stessi seguaci, peccando di troppa superficialità.

Non è da eroe del secolo sottolineare come in Sicilia non ci sia gente onesta, o affermare idiozie sulla mafia; è straordinario semmai come una giovane ragazza, laureata, senza un lavoro certo, come me,rappresentante dell’odierna generazione perduta, viva tutti i giorni in questo Medioevo di Sicilia, e lotti per costruire un futuro migliore , inseguendo i propri sogni, senza raccomandazioni e con le proprie forze e soprattutto continuando ad amare le proprie origini! Sono i Siciliani, che scelgono di investire con onestà in questa profonda ed instabile Terra del Sud le proprie capacità, ad essere straordinari!

Altresì, prendo le dovute distanze da quei recentissimi commenti di grillini e non , volti ad offendere in modo barbaro questa testata, i collaboratori ed i lettori stessi, senza argomentazione alcuna.

 

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