LE IMPOSTE E LE TASSE “ROZZE” DEL GOVERNO MONTI MA…SUI SOLITI NOTI

Siamo stati tra quelli che hanno salutato con un sospiro di sollievo la nascita del governo dei “ tecnici “, che consentisse di recuperare il vuoto della politica ed alla stessa di decantarsi,  evitando la caduta del paese nel baratro e nel tunnel del non ritorno, abbiamo apprezzato anche la scelta di ricorrere alle risorse interne e non agli aiuti internazionali, orgogliosi di essere pur sempre una grande nazione, abbiamo accettato anche i primi durissimi sacrifici che hanno cambiato le aspettative di vita di milioni di italiani, con particolare riferimento al nuovo sistema pensionistico, ma adesso, caro prof. Monti, se proprio da lei viene la definizione del termine “rozzo” per definire il pesante , insopportabile e odioso mix di nuove tasse e imposte, la misura appare  ormai colma, e rischia di tracimare verso un crescente dissenso sociale, con accenti di forte e corale scoramento.

              A Lei e al Suo governo vanno attribuiti grandi meriti, primo fra i quali il recupero di credibilità internazionale, mai caduta così in basso nei mesi che l’ hanno preceduto , premessa per l’attivazione di virtuosi canali di investimento esteri e  per minori oneri del debito pubblico con il calo del differenziale dei tassi di interessi con il bund tedesco, ma non possiamo credere, caro prof. Monti, che il Suo “ tecnicismo “ non si accorga che il paese si stia ripiegando su stesso, stia languendo in una forma di silente moria, che l’Italia si sia trasformando in una comunità  povera, con risorse decrescenti, sottratte alla spesa e quindi alla crescita dell’economia interna. Non possiamo pensare che Lei non veda come la nazione sia sempre  di più depressa, scoraggiata, senza prospettiva per il futuro delle famiglie e dei figli, tartassata nei  “ soliti noti “ da tasse che Lei stesso ( sic !) ha definito rozze! Caro professore, siamo profondamente delusi e frustrati nelle ottimistiche aspettative che inizialmente accompagnavano la nascita del Suo Governo.

Da un governo dei tecnici è lecito aspettarsi interventi innovativi rispetto al passato, geniali, e soprattutto EQUI. Già, l’EQUITA’, da lei tanto strombazzata e decantata ma che invece nei primi cento giorni del suo governo è apparsa  una chimera, una sorta di agognato desiderio da parte dei sempre “soliti noti”, i percettori di lavoro dipendente e pensionati, e poi invece abbandonata e trascurata   nei provvedimenti adottati dal Suo Governo.

Eh si, caro professore, anche l’ultimo, innocuo e imberbe amministratore della più lontana e remota  municipalità locale avrebbe avuto gioco facile e capacità a imporre una terrificante strategia di imposizione fiscale su quelli che già, con il loro stipendio o pensione, sorreggono  la maggior parte delle entrate fiscali del paese. IMU, addizionale Irpef , luce, gas, carburanti alle stelle, pensione che mai forse godremo, e balzelli vari non danno certamente l’idea di una grande genialità, e soprattutto stroncano le speranze e la qualità della vita  della stragrande maggioranza degli italiani.

           Lei ha detto giustamente che è meglio un paese con le tasse che un paese avviato verso la deriva greca. Già, ma perché le tasse le devono pagare i soliti noti? Perchè frenare la crescita del paese, sottraendo ai cittadini già pesantemente colpiti  le risorse destinate alla spesa, perché  impedire loro di utilizzare anche l’autovettura, visto che nulla Lei sta facendo per contenere l’aumento del costo dei carburanti, e riportarlo alla media europea? 

Perche’, caro professore, come sottolineato da qualche autorevole commentatore, lei si è dimostrato feroce felino con il lavoro  dipendente e i pensionati, ed invece agnellino con un manipolo di tassisti e farmacisti, notai ed avvocati?  Perche’, caro professore, ( e questa è l’accusa piu’ grave che Le si deve muovere ) non ha mosso un dito per tartassare anche  il GRANDE CAPITALE, in mano ad una sparuta minoranza di italiani, con una bella, giusta ed equa  “ PATRIMONIALE “…..????????

             Potrebbe anche obiettare che  una parte della maggioranza parlamentare  che lo sostiene forse si sarebbe messa di traverso! Bene , gli italiani avrebbero saputo e giudicato all’occorrenza sul presunto spirito di servizio di certe forze politiche, solo di facciata e di convenienza. Ma la patrimoniale andava ben pensata e imposta, caro professore, anche   per una elementare esigenza di EQUITA’, che lei dimostra di seguire solo a parole, ma non di applicare nei fatti.

             E poi, caro professore, perchè dall’agenda del governo è sparita la voce “ dismissione parziale del patrimonio pubblico? E’ fin troppo chiaro ,anche al nostro citato amico remoto ignorante  amministratore dell’ultimo, sparuto , dimenticato e periferico comune d’Italia, che la dismissione di parte del patrimonio pubblico,   anche nelle  forme sofisticate delineate da autorevoli economisti, servirebbe a reperire  risorse per la crescita e ad abbattere in modo significativo lo stock del debito pubblico, in luogo delle odiose e rozze tasse da Lei imposte.

          Immaginiamo che Lei ben sappia tutto questo. E allora, perche’ rimane inerte, perche’ si ostina a difendere solo la modifica dell’art.18, che non garantisce il decrescente lavoro esistente ma che soprattutto non creerà nuovo lavoro? Dove sono le strombazzate misure per la crescita? E’ possibile sperare che in fondo al tunnel della disperazione di migliaia di famiglie sorga un raggio di sole? 

          La delusione in  chi aveva creduto in lei, caro professore, è come una marea montante, come un’onda che rischia di distruggere quella flebile speranza in un’alba nuova, che il Suo Governo aveva alimentato, e che certamente non puo’ essere surrogata da una politica moribonda, in larga parte corrotta e protesa alla strenua difesa dei propri privilegi, incapace di vedere e capire che ci sono milioni di italiani le cui risorse sono inferiori al reddito di appena i primi dieci contribuenti, in un paese in cui si sono accentuate le differenze fra vecchi e nuovi poveri e i pochi ricchi…..

       Lei non è certamente peggiore di chi l’ha preceduto, come orrendamente e squallidamente  sottolineato da alcuni ( senza reale carisma ) leader di forze politiche protese solo ad una sterile, nociva  e velleitaria demagogia, ma deve pur fare qualcosa per dare una svolta autentica alla gestione della nazione, per dare un  senso concreto al suo governo tecnico, prima che sia troppo tardi…..

         Che la Pasqua, con il mistero e la resurrezione del Cristo, possa rappresentare per Lei e i Suoi collaboratori un’utile occasione per riflettere….!

 

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