L’ASSOCIAZIONE TERRITORIO NON CONDIVIDE L’ACCORDO RAGGIUNTO DA RAFFAELE MONTE CON ROBERTO AMMATUNA

L’Associazione Territorio del sindaco di Ragusa Nello Di Pasquale ha puntualmente preso le distanze dalla decisione assunta da Raffaele Monte di appoggiare al ballottaggio la candidatura di Roberto Ammatuna. La lista Generazione-Territorio presentata alle elezioni del 6 e 7 maggio a sostegno di Raffalele Monte sindaco, nonostante il successo personale del consigliere provinciale Pietro Barrera, non è riuscita a superare lo sbarramento del 5%. Nulla sarebbe cambiato rispetto al progetto originario se Raffaele Monte non avesse deciso, contrariamente ad ogni  logica previsione, di schierarsi al ballottaggio con Roberto Ammatuna e quindi con il Pdl di Nino Minardo e di Innocenzo Leontini.

A questo punto l’Associazione del sindaco Di Pasquale ha deciso di rompere l’accordo con Monte e di non votare  per Roberto Ammatuna.

Sempre più indecifrabile, dunque, il panorama elettorale a Pozzallo.   Ad ogni modo, aldilà di accordi più o meno ufficiali, chi immagina di poter manovrare gli elettori come soldatini, rimarrà profondamente deluso. Guai a sottovalutare l’intelligenza e l’intuito delle persone. Che non sono numeri. Che sono chiamate a fare una scelta. Con il cuore e con la mente.  Il voto è uno dei momenti sacri di libertà. In cui ha grande importanza l’aspetto umano e psicologico. Ma, giusto per non impelagarci nei meandri dei pronostici, preferiamo fermarci a queste brevi considerazioni.

Passiamo ora ad una brutta notizia. Che ha già fatto il giro della città e che riguarda il voto controllato.

Al primo turno un’allarmante percentuale di elettori avrebbe messo mano al telefonino per fotografare il voto. Una stupidaggine, una “spittizza”, o la prova provata da esibire al padrino di turno che avrebbe preteso la certificazione dell’”impegno” assunto?  

Controllare il voto è vietato dalla legge. E’ reato.  Al riguardo sarebbe stato presentato proprio oggi un esposto alla Prefettura. Non sappiamo quali provvedimenti saranno presi. Né se il presidente di seggio abbia il compito di invitare l’elettore a depositare il telefonino prima dell’ingresso in cabina. Certo è che il voto è segreto e la legge elettorale va fatta rispettare.

 

 

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